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Reflex Camera, l’app di Fulvio che ha stregato la Apple

Di Luigi Roberto Mula |

Segni particolari: portatore sano d’innovazione. Professione: app developer, ovvero, sviluppatore di applicazioni.

Stiamo parlando di Fulvio Scichilone, l’agrigentino che con “Reflex Camera” ha sedotto anche Apple, l’azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali.

L’app, progettata per scattare e riprendere sfruttando al massimo la fotocamera di un dispositivo mobile, dopo aver conquistato l’Europa, l’India, l’America e la Thailandia, nella classifica di Apple è risultata l’app più scaricata nel 2018.

Fulvio, classe 1990, ama la natura, la fotografia, la musica e la sua città, Agrigento, per la quale ha sviluppato l’app per turisti “Agrigento City” .

È un chitarrista cantante ed ha studiato contrabbasso classico al conservatorio. Grazie, inoltre, agli studi in ingegneria informatica ha, soprattutto, una certa predisposizione per i numeri e la logica.

Oggi viviamo con gli smartphone in mano, e la nostra vita passa attraverso le app del nostro cellulare che facilitano la quotidianità, sia lavorativa che familiare. Gli sviluppatori app, come Fulvio, ci aiutano a rendere più semplice la vita fornendo strumenti che svolgono compiti troppo difficili, noiosi o lunghi per gli esseri umani. 

Ma il nostro “artigiano del nuovo millennio” si aspettava tutto questo successo?

“È stata una grande sorpresa – afferma Fulvio – martedì scorso, al mio risveglio ho controllato le notizie dal mondo delle applicazioni e Reflex Camera era la prima in classifica. È stata una sensazione estremamente positiva.”

– Com’è iniziata la tua collaborazione con Apple?

“A marzo sono stato contattato da un manager di Apple che ha deciso di seguirmi nello sviluppo e darmi delle dritte per puntare a promuovere maggiormente Reflex Camera. Ho inviato, così, un grosso aggiornamento e, a metà giugno, l’applicazione è diventata “App del Giorno” nel sistema di redazione all’interno dello store. L’aggiornamento è stato proposto in Italia e, poi, il banner nel resto d’Europa. Reflex Camera è stata l’applicazione più scaricata in Europa, a settembre è diventata app del giorno in America e, successivamente, app più scaricata in America. Infine, la classifica di app più scaricata dell’anno.”

– Avviene una selezione?

“Le app vengono selezionate appositamente dai revisori di Apple. Superare la selezione è uno dei traguardi più grossi per uno sviluppatore perché offre una visibilità massima al software.”

– Cos’è in sintesi Reflex Camera?

“E’ un’app disponibile per iPhon e iPad che potenzia il reparto fotografico ed i video del proprio dispositivo. Consente, così, di scattare delle foto in modo professionale e ritoccarle come se si avesse a disposizione un software per foto professionali. L’app è progettata per poter essere usata dai neofiti ai più esperti. In sintesi Reflex Camera è un’applicazione che punta a far diventare iPhone e Ipad come una reflex”

– L’hai definita un’applicazione per pigri. Perchè?

“Non propriamente. Io tento di inserire all’interno dell’app, con ogni aggiornamento e con ogni rivisitazione del codice, più funzionalità che aiutino a ottenere il massimo, dal punto di vista fotografico, col minore sforzo. Nell’app ho implementato un sistema di intelligenza artificiale che è in grado di interpretare la fotografia che viene scattata e migliorala automaticamente. L’obiettivo è permettere agli utenti di utilizzare con facilità uno strumento in mobilità e realizzare scatti artistici senza perdere troppo tempo e senza attrezzature ingombranti.”

– Com’è nata l’idea?

“Programmavo e sviluppavo da anni applicazioni e quando ho visto che Apple aveva dato possibilità a noi sviluppatori di accedere alla fotocamera, mi ha acceso l’immaginazione ed ho colto al volo l’opportunità. Io sono un amante della fotografia ed ho sviluppato, così, un’applicazione che mi ha dato la possibilità di effettuare scatti con i parametri impostati come desideravo io.”

– Sei un autodidatta?

“Il mio percorso è vario. Sono un autodidatta in tutti i settori che comprendono lo sviluppo di un’applicazione. Quando viene sviluppata un’app, non c’è soltanto il codice, ma questa comprende la parte grafica, la pubblicazione per interagire on line, la promozione dell’idea per farla conoscere agli utenti e vari altri aspetti tecnici. Ero iscritto al conservatorio, poi in Ingegneria informatica. Ma ho capito che tutto questo non mi portava nella direzione che desideravo. Quindi ho deciso di mettere in pausa gli studi e provare a fare una mia applicazione. Il desiderio era quello di vedere on line una mia creazione e pensare che gli utenti di tutto il mondo avrebbero potuto scaricare un’app creata da me.”

– La pratica ti ha aiutato?

“Gli studi non sono entrati in questo lato creativo di sviluppo del software. Con la pratica ho appreso sempre più competenze e ho creato qualcosa di più complesso. Prima di iniziare a sviluppare ho fatto un corso di 5 giorni a Roma che mi ha dato una spinta grazie alle community che aiutano gli sviluppatori a risolvere problemi e scambiare suggerimenti. Dopo una settimana dal corso e dall’acquisto del Mac ho pubblicato la mia prima app che era un simulatore di batteria.”

– C’è un rapporto tra musica e matematica?

“La musica insegna una sorta di schematicità nel leggere uno spartito e capire immediatamente cosa suonare. Così è un codice: quando si scrive un pezzo di codice o un’ applicazione, si finisce con un progetto che ha migliaia e migliaia di righe e di codici. Per offrire un software buono bisogna avere uno sguardo svelto e riuscire ad interpretare tutto quello che c’è scritto. Inoltre, ho sviluppato tre videogiochi per i quali serviva anche un reparto musicale, quindi una colonna sonora, i suoni per le animazioni. Ho fatto così un mix delle mie esperienze di studi che mi hanno portato all’obiettivo che desideravo”

– Quante applicazioni hai sviluppato?

“Ad oggi sono circa 24. Alcune, sviluppate in passato, non sono state aggiornate o sono state rimosse. Le prime applicazioni, però, sono state fondamentali perché mi hanno aiutato a prendere dimestichezza con la pubblicazione. Così, mi sono messo in gioco, ho preso le recensioni negative dello store, quelle positive e sono migliorato. Poi, ho cambiato settore ed ho fatto dei mini giochi natalizi gratuiti che nella suite natalizia hanno raggiunto circa 300 mila download. Reflex Camera è stata, però, la pietra miliare che, con mia grande sorpresa, ha portato ad una esplosione della mia attività trasformandola in un vero e proprio lavoro. Nel 2016 è stata l’applicazione più scaricata in India. Da questi successi sono cominciati ad arrivare clienti importanti come la De Longhi, che mi ha richiesto un’ app di configurazione di termoarredi per la fiera del mobile di Milano. Quando sono arrivate queste aziende io sono rimasto sorpreso ma ho capito che la mia visione era corretta”

– Per la tua città?

“Ho sviluppato Agrigento City, per iOS e Android. È un’app totalmente gratuita per turisti che possono apprezzare tutte le bellezze del territorio e conoscerne la storia. Si tratta di un vero e proprio sistema di navigazione a portata di mano per conoscere anche le bellezze meno famose del territorio. Agrigento City è stato per me un progetto molto importante, sviluppato in maniera autonoma”

– Cosa rappresenta per te Agrigento?

“Sono nato, cresciuto e vivo ad Agrigento per scelta e, attualmente, non ho in progetto di trasferirmi altrove. Vivo molto bene nella mia città. Amo la natura, il sole, il mare e la semplicità di questo luogo. Il mio lavoro è molto tecnico e richiede tanta applicazione mentale. Agrigento è l’ancora che mi fa tornare alla realtà. La Sicilia è un’Isola che offre tantissimo ed io nel mio lavoro cerco di dare la massima visibilità a tutto quello che offre il territorio. Nelle immagini di presentazioni di Reflex Camera ci sono Agrigento, la Valle dei Templi, i mandorli, la Scala dei Turchi, il teatro antico di Taormina. Spero, in questo modo, di poter contribuire a mostrare la bellezza della Sicilia”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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