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Carmelo e Alfredo, i “Cumparitti” dello street food su “Bulli” d’epoca

Di Maria Ausilia Boemi |

Catania – Una solida amicizia che risale all’infanzia, complici le partite di pallone per strada nella natia Mascalucia, e due passioni condivise: quella per la cucina («Siamo i maestri del barbecue nelle nostre feste in famiglia») e quella per gli automezzi d’epoca, rigorosamente Volkswagen. “Maggiolini”, “Maggioloni” e “Bulli”, per intenderci, che parlano di libertà, vacanze, viaggi, allegria, spensieratezza, voglia di stare insieme e condividere tutto con gioia: di “cumparanza”, appunto. È così che il 41enne Carmelo Gentile, geometra con un’agenzia di rappresentanza per la Gdo, e il 42enne perito industriale Alfredo Gubernale si sono inventati un secondo lavoro, i cui ingredienti sono la passione, l’amicizia, la sicilianità: lo street food itinerante e le cene romantiche su mezzi d’epoca Volkswagen.

«Sin da ragazzi – racconta Carmelo Gentile – progettavamo di fare qualcosa insieme e avevamo la passione dei Maggiolini e dei pulmini Volkswagen. Nel 2014 abbiamo comprato insieme il primo Maggiolone Cabrio, scovato su internet a Catania mentre eravamo a pranzo a Santa Maria La Scala e acquistato immediatamente. Dopo qualche mese, sempre online, abbiamo trovato un altro Maggiolino a Motta Sant’Anastasia e abbiamo comprato anche questo». Ma la passione condivisa per i mezzi d’epoca Volkswagen non poteva dirsi con questo soddisfatta: «Sempre tramite internet, abbiamo comprato a San Giovanni Gemini il primo pulmino Bulli, che è il camper omologato per 5 posti che utilizziamo oggi per le cene. È stato un sogno per noi acquistarlo: era un Transporter 2, con gli interni originali. Un giorno eravamo nella Pineta di Nicolosi dove c’erano degli sposi, con Ferrari, a farsi le foto. Vedendoci, la sposa è impazzita e ci ha chiesto se si potevano fare delle foto anche col nostro pulmino. E così è stato, con lo sposo arrabbiatissimo e la Ferrari dimenticata in un angolo. In quel momento ci siamo chiesti se non fosse il caso di creare un business con questi mezzi».

Un’idea che, unita all’altra passione condivisa, quella della cucina, ha portato i due amici a decidere di aggiungere alla flotta un altro pulmino, trasformato poi in mezzo per lo street food itinerante. «Abbiamo contattato il n.1 degli importatori in Italia, perché di questi mezzi ce ne sono tanti in Brasile (dove la produzione è continuata fino al 1974 e dove costano meno che in Europa). Abbiamo quindi fatto arrivare questo secondo Bulli (un T1, di quelli ancora col parabrezza diviso) dal Brasile in Toscana, abbiamo progettato come modificarlo per lo street food, tagliando e modificando il tetto (basandoci su quello di un mezzo Volkswagen originale utilizzato per i gelatai in Belgio negli anni ’60 di cui c’era un modello a Empoli). Un lavoro di restauro durato 18 mesi. Lo abbiamo poi fatto scendere a Catania, dove però non ce l’hanno immatricolato, cosa che invece hanno fatto in Toscana, con un aggravio di costi da parte nostra. E ad oggi è un mezzo unico – in Europa sicuramente – con cui possiamo fare street food e catering per strada, nelle feste private e in quelle pubbliche».

Il primo lavoro col logo I Cumparitti risale al dicembre 2017: «Con questo mezzo facciamo catering on board in eventi pubblici (sagre) ma soprattutto in quelli privati, ad esempio compleanni o meeting aziendali; ma abbiamo fatto anche una pubblicità a Palazzo Adriano per una bevanda della Pepsi. Proponiamo menu prettamente siciliani: aperitivi, antipasti siculi e panini (anche se ci è capitato di cucinare pure pesce). Usiamo pane di timilia, tranne richieste diverse, e hamburger d’asino o di bovino ragusano o salsicciotti di suino nero dei Nebrodi. Niente maionese o ketchup, ma crema di pomodoro secco siciliano o salsa di rucola. Poi i dolci (cannoli espressi con ricotta di bufala)». I prezzi variano in base al menu scelto, alla distanza da percorrere, alla numerica degli invitati: in linea di massima, oscillano dai 15 ai 30 euro a persona, arrivando ai 40 per i menu con pesce.

Nell’altro Bulli, invece, «oltre al classico transfer nei matrimoni, facciamo cene romantiche a bordo: concordiamo con gli ospiti un menu dalle 8 alle 10 portate. Solitamente alle 18 ci vediamo all’hotel Plaza a Catania, i due ospiti salgono a bordo e partiamo per un piccolo tour: percorriamo il lungomare, poi Acicastello, Acitrezza dove ci fermiamo al porticciolo per un primo brindisi e dove scattiamo qualche Polaroid istantanea, quindi arriviamo al porticciolo di Santa Maria La Scala, a ridosso del mare, dove apparecchiamo e lasciamo a bordo gli ospiti per circa un’ora e mezza a degustare il tutto. Noi ogni tanto ci affacciamo per vedere se è tutto ok, scattiamo qualche Polaroid, si finisce col dolce e poi si torna all’hotel Plaza. È un servizio che dura circa 4 ore». Ci sono poi le feste private a tema hippie, in perfetto stile Bulli. «A livello aziendale, invece, lo sfruttiamo molto loggandolo». Il Maggiolino e il Maggiolone sono invece utilizzati prevalentemente per i matrimoni. Il tutto al di fuori dell’orario di lavoro normale: «Sacrifichiamo vacanze e weekend, lavorando 7 giorni su 7». E il business, soprattutto su Ragusa, Siracusa, Palermo e Messina, gira: «Abbiamo dovuto sostenere molte spese, senza chiedere nulla alle banche, ma pian piano abbiamo appianato tutto. Diciamo che abbiamo investito i nostri risparmi, nella consapevolezza che questi mezzi d’epoca con gli anni prenderanno sempre più valore».

Certo, le difficoltà sono tante: «Le principali sono state quelle burocratiche. È stato un percorso lungo e faticoso. Altre difficoltà le incontriamo sul territorio, nel senso che la gente a volte non riesce a capire la congruità dei nostri prezzi, che devono tenere conto di una serie di fattori. Siamo insomma un po’ stretti nella nostra Sicilia, consapevoli che la realtà commerciale e finanziaria della nostra Isola non ci permette di esplodere come vorremmo e forse meriteremmo». Di contro, le soddisfazioni sono «tantissime ed enormi, anche se talvolta più morali che economiche. Il fatto però che la gente ci cerchi e che tutti ci facciano i complimenti perché l’idea è meravigliosa, per noi è già una grandissima gratificazione». Una Sicilia fortemente amata, che della sicilianità fa il punto di forza di questo business “unico”, pur col paradosso che però «forse in Sicilia abbiamo così tanti punti di forza che non riusciamo neanche a farli notare agli altri: abbiamo tutto, peccato che non lo sappiamo sfruttare».

E, anche se non è assolutamente pentito, in Carmelo Gentile c’è la consapevolezza di doversi scontrare con una realtà limitata: «Sicuramente, se questo mezzo potesse stare fermo in un posto tutti i giorni, produrrebbe di più e avrebbe maggiore visibilità. Avere un posto fisso per il nostro mezzo ci aiuterebbe a sostenere i costi (abbiamo 5 mezzi – i 4 on the road e un altro, un 9 posti, da restaurare – che teniamo in un deposito in affitto, paghiamo le assicurazioni ma soprattutto sono mezzi d’epoca che vanno curati sempre): il progetto è comunque di fare sempre meglio e di più». E ai giovani, Carmelo Gentile che con i Maggiolini e i Bulli si è mantenuto giovane entusiasta, consiglia «di crederci sempre, di portare avanti la propria idea fino in fondo. A prescindere dal fatto che questa si riveli poi vincente o meno»: per essere comunque protagonisti e non soggetti passivi in balia degli altri e degli eventi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA