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Franco Italiano, da Santa Venerina la sfida di un nuovo Icaro sull’Etna

Di Valentina Chisari |

Santa Venerina (Catania) – La passione di una vita che spinge a puntare sempre più in alto. È la storia di Franco Italiano di Santa Venerina, esperto in volo libero, in autogiro e con deltaplano a motore. E, manco a dirlo, sono i numeri a parlare: tra tutti, i 10.000 metri di quota che Italiano si prefigge di raggiungere, contro i quasi 8.400 varcati dalla veneta Donatella Ricci. È la scommessa del progetto “A diecimila metri sopra il Vulcano” che, la prossima estate, vedrà il sessantatreenne sfidare se stesso sulla perpendicolare del mare Jonio, per superare l’attuale record. «Da tempo intendo andare oltre questo risultato, sono stato anticipato ma magari si è trattato solo di avere più opportunità – afferma Franco – sento di poter arrivare a 10.000 metri e oltre ma non voglio sbilanciarmi, quel “traguardo soffiato” credo sia stata un’occasione per impegnarmi e dimostrare che si può arrivare ancora più in alto».

Una “carriera sui cieli” che vanta 3.000 ore di volo libero, 2.500 con l’autogiro e 2.000 con il deltaplano a motore. Ma quando è nata questa dedizione per l’alta quota? «Da bambino seguivo le avventure del super eroe Nembo Kid, da lì è scattata qualcosa dentro di me e ho iniziato a sognare come fa un ragazzino – ricorda Italiano – in seguito, all’età di 14 anni, per la prima volta ho visto un deltamotore in un documentario televisivo e così mi sono innamorato». Nel 1986, poi, la svolta: l’incontro con l’aviatore e deltaplanista Angelo D’Arrigo, detentore di vari primati mondiali e scomparso nel 2006, le cui spoglie sono state liberate alle pendici dell’Etna. «La voglia di volare era tanta e avevo incontrato la persona giusta che mi avrebbe aiutato a concretizzare i miei obiettivi, la sua morte ci ha traumatizzati – racconta l’appassionato di altitudine – nel 2021 ricorrerà il quindicesimo anniversario della sua scomparsa, da quando non c’è più ho appeso sulle pareti del mio hangar le foto che lo ritraggono e, a volte, mi sorprendo a parlare con lui».

Un sogno tra le nuvole che si alterna a una vita con i piedi per terra: «Ho un’attività di carpenteria metallica, il mio lavoro impegna le mie giornate ma, nell’arco di questi anni, mi ha permesso di realizzare i miei desideri». Ma come ci si prepara per affrontare una prova di questa entità? «Il volo ufficiale si farà tra inizio maggio e fine giugno quando in quota non ci saranno correnti a getto, in ogni caso il fisico dovrà affrontare temperature che oscilleranno tra meno 45 e meno 50 gradi, inoltre i venti soffieranno tra 70 e 100 chilometri orari con punte nelle raffiche anche a 140», dice Franco. «Gli allenamenti saranno fatti in una zona libera dal traffico aereo mentre in prossimità del vulcano, luogo in cui proverò a superare il record, vi sono aerovie che interessano tratte internazionali – continua Italiano – quel giorno sarà necessario deviare per qualche ora il passaggio dei velivoli». Un’impresa frutto di impegno e dedizione nel mezzo della pandemia da Covid-19, come sottolinea l’aviatore: «Le limitazioni negli spostamenti per contrastare i contagi hanno rallentato la fase di preparazione, il mio messaggio di speranza è che nulla deve essere dato per scontato, continuando a provarci senza abbassare la guardia e con forza di volontà». Immancabile, poi, il pensiero a origini e legami: «Dedicherò questa “meta” alla nostra “montagna”, ormai un brand mondiale, ai siciliani e in particolare al maestro Angelo D’Arrigo, amico fraterno e punto di riferimento per gli allievi». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA