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Abbagnato, l’ultimo ballo all’Opèra di Parigi della “sicilienne” Eleonora

Di Redazione |

Parigi – Lacrime, applausi e una interminabile standing ovation di circa 20 minuti. Venerdì sera Eleonora Abbagnato ha dato il suo addio all’Opera di Parigi per limiti di età. Botteghino sold out a Palais Garnier (niente distanziamento e solo mascherine per il pubblico presente in sala) per l’Hommage a Roland Petit. L’ètoile, di origini palermitane, e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma ha danzato due tra i capolavori della letteratura coreografica del ‘900, “Le Rendez-vous” su libretto di Jacques Prevert e musica originale di Kosma (le scene di Pablo Picasso) e “Le jeune homme et la mort” da un’idea di Jean Cocteau sulla “Passacaille” de Bach.

«Non ci speravo più di celebrare il mio addio a Parigi dopo 29 anni – ha raccontato Eleonora Abbagnato, palermitana – Nel 2019 le manifestazioni dei Gilets Jaunes poi la pandemia. Con le lacrime lascio un teatro che mi ha dato tanto, a cui devo la mia carriera internazionale, un grande, grandissimo teatro, il tempio della danza». «Sono sempre stata legata a Roland Petit e alla moglie Zizi Jeanmaire, ritrovarlo a Parigi per il mio addio all’Opéra è un regalo meraviglioso – aveva raccontato Eleonora Abbagnato – Ha forgiato la mia carriera e la mia ascesa. Mi volle nel ruolo di Aurora bambina nella “Bella Addormentata” con il suo Ballet National de Marseille, avevo solo 13 anni. Sono stata consacrata étoile, il 27 maggio 2013, dopo una rappresentazione della sua “Carmen”. Sembra quasi un cerchio che si chiude, un omaggio doveroso a Roland, quasi un destino che mi aspettava al varco».

Numerosi les italiens accorsi a Parigi per festeggiare la nostra grande étoile accanto a grandi interpreti della scena contemporanea e “vecchie glorie” del teatro. Tra le volte dorate e i palchi scolpiti in legno di Palais Garnier i genitori di Eleonora Abbagnato Elio e Piera e il fratello Giuseppe, il marito ex calciatore della Roma e dirigente sportivo Federico Balzaretti con i figli Lucrezia, Ginevra, Julia e Gabriel, Daniele Cipriani e Alessandra Martines, Sophie Marceau e Alessio Carbone, Isabelle Guerin, Giorgio Mancini, Luigi Bonino, Rebecca Bianchi, Benjamin Pech, Pierre Lacotte e la moglie Ghislaine Thesmar, Angelin Preljocaj, Claude Bessy, direttrice della Scuola di Danza dove ha studiato bambina la Abbagnato che dopo lo spettacolo le ha consegnato dinanzi a centinaia di fan e alla direttrice del corpo di ballo Aurelie Dupont la Medaglia al Valore dell’Opera di Parigi. Al termine della serata in un lungo e commosso discorso Eleonora Abbagnato ha ringraziato alcuni dei suoi compagni di viaggio: Alice Renauvand, Stephane Bullion, Mathieu Ganio, in coppia nel “Rendez – Vous” di Roland Petit, Benjamin Pech, Audric Bezard, il marito («mon beau mari»), i figli, la madre («grazie mamma, ti amo più di ogni cosa»), soprattutto i colleghi, la sua compagnia.

«Ora ritorno nel mio Paese – ha detto la grande étoile -. Sono stata una donna fortunata per aver potuto lavorare all’Opera di Parigi – Io italiana, ma soprattutto “sicilienne” siciliana. Ho condiviso con tutti i miei colleghi momenti esaltanti e indimenticabili sempre nel rispetto e nell’ammirazione reciproca, sempre motivati da una sincera passione, dal coraggio e straordinaria amicizia». La Abbagnato sarà a Roma con la compagnia del Teatro dell’Opera per la ripresa del “Lago dei cigni” nella rilettura coreografica di Benjamin Pech al Circo Massimo il 22 giugno.

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