Siracusa, l’ecomostro si fa bello. Partiti i (contestatissimi) ritocchi di arte pubblica al parcheggio Talete
Sono partiti i (contestatissimi) lavori di riqualificazione della facciata del parcheggio Talete, ecomostro all’uscita del centro storico di Ortigia, a Siracusa, al centro di un contenzioso ventennale con la Regione perché realizzato con fondi in realtà concessi per una via di fuga e mai digerito dai cittadini per la occlusione delle vista del mare. Un anno e mezzo fa, quando l’amministrazione comunale annunciò questi lavori di riqualificazione “attraverso l’arte pubblica”, era scoppiata la bagarre soprattutto con i comitati di cittadini che da anni si battono per la demolizione della struttura. “Perché spendere denaro pubblico per un mostro di cemento, mal progettato e mal realizzato, che ostruisce la visione del mare di Ortigia?” era la domanda che si poneva soprattutto il comitato Levante libero, sostenuto anche da una fetta importante della città e della sua élite culturale. Dopo svariati incontri tra amministrazione e comitati la realizzazione dell’intervento sembrava abortita. E invece, proprio in questi giorni, sono comparsi i primi segni di intervento: operai hanno rasato e livellato la facciata, e poi verniciato la stessa con il cosiddetto “primer”, ossia la vernice fissativa che prelude all’intervento vero e proprio. In giunta, un anno e mezzo fa, su proposta dell’assessore alla Cultura Fabio Granata, era arrivato questo progetto “per la riqualificazione e la mitigazione architettonica del parcheggio Talete, ferita nel cuore di Ortigia”, realizzato da Giuseppe Stagnitta, ideatore e curatore di Emergence, festival internazionale di Arte pubblica. A confermare, oggi, che si tratta dell’avvio di quei lavori sono sia il dirigente comunale Vincenzo Migliore, sia lo stesso ideatore del progetto, Stagnitta. Che a La Sicilia ha aggiunto alcuni dettagli. Ha confermato che l’appariscente mano di bianco sull’intera facciata del Talete che si vede in questo momento è lo sfondo dell’intervento vero e proprio che sarà realizzato tra poco e che prevede “un altro colore, poi un altro colore ancora. Di seguito il corten. Penso – ha aggiunto – che con l’intero prospetto, comprese le piante e la ringhiera dovremmo finire prima dell’estate”. Cioè prima della fine del mese in corso potrebbe essere realizzata la prima parte, per poi riprendere ad agosto i lavori con la realizzazione “dell’opera completa che deve essere”. Con il corten e tutto il resto. Ma non è detto: potrebbe anche essere tutto realizzato di seguito. Dipende dai tempi che ci vorranno per le due mani di colore, che – com’è stato per il primer – dovranno essere passate esclusivamente a rullo, visto che si tratta “di una resina particolare, bio-sostenibile, che assorbe il 97 percento di gas di scarico delle auto”. Il progetto, finanziato secondo la determina comunale del gennaio 2021 con quasi 57mila euro, e proposto dall’associazione culturale Emergence con sede a Giardini Naxos, prevede un intervento indicato come “minimale e ben integrato nel contesto”. Con l’”inserimento nella parete del rampicante che scorre su corde grezze fissate da chiodi in corten”. Questa la parte “green”. Quella “ecosostenibile” prevede l’utilizzo “dei colori Artlite”, ogni metro quadro dei quali “assorbe la stessa quantità di inquinamento che assorbe un metro di alberi ad alto fusto”. Un’opera studiata, secondo le intenzioni dell’amministrazione, per “trasformare il parcheggio Talete, eco mostro che deturpa l’ambiente estetico della bellissima isola di Ortigia, in una vera e propria opera monumentale”. La reazione a questa idea di spendere del denaro pubblico su un’opera che un forte movimento d’opinione, in città, vuole abbattuta, non si fece attendere. Il comitato Levante libero è stato tra i più strenui avversari di questo intervento. Che per ora, dall’avvio dei lavori, si è limitato a scrivere sulla sua pagina Facebook: “Il Comune prosegue nella sua insensata opera di mantenimento dell’orribile struttura; spatola e pennello su un ammasso di ferri e calcestruzzo invece di progetti di liberazione e rinascita del lungomare di Levante”. Massimiliano Torneo