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Avola, il prof pestato dai genitori di un alunno: «Non torno più a scuola»

Di Francesco Midolo |

Avola. «Non torno più a scuola. Non ci sono le condizioni». Lo ha detto Giuseppe Busà, il professore di educazione fisica della media di Avola pestato dai genitori di un alunno che gli hanno rotto una costola. Ma anche la madre del ragazzo, L. S., è intervenuta sulla vicenda: «Mi scuso per il gesto, ma il professore ha tirato un libro a mio figlio. Poteva fargli una nota». La dirigente scolastica Lina Alaimo si è naturalmente schierata dalla parte del prof: «Noi stiamo con il docente». A scuola raccontano che il ragazzo non aveva mai dato fastidio prima: «Il consiglio d’istituto – dice ancora la preside – deciderà cosa fare. Noi diamo tutta la nostra solidarietà al collega».

Secondo quanto è stato ricostruito tutto è nato in classe in pochi secondi: l’alunno ha aperto la finestra e il professore gli ha intimato di chiudere subito «altrimenti ti lancio un libro». A quel punto il ragazzo avrebbe lanciato la sfida: «Vediamo come lanci il libro?». E a quel punto il prof lo ha lanciato per davvero anche se pare che il libro non abbia colpito il ragazzo. A quel punto il ragazzino di 12 anni ha chiamato la madre al telefono e si precipita a scuola e anziché protestare con la dirigente scolastica va a “caccia” del professore. Lo affronta e lo schiaffeggia. Il marito, presente, in un primo momento non interviene, ma poi decide di dare manforte alla moglie e finisce che al prof romperanno una costola, oltre che procurargli escoriazioni al volto e al torace. Prognosi 10 giorni.

IL FATTO: PROF PESTATO DAI GENITORI

«Sono – dice Busà – un uomo privo di forze, sono cardiopatico, ho una coronaria chiusa. Ho dato tanto nella mia vita. Non ho nessuna intenzione di ritornare a scuola. Non ci sono più le condizioni. Io il libro l’ho preso e l’ho tirato sul banco. Nella maniera più assoluta, non addosso. Dalla cattedra, al secondo banco. Ho detto a mia moglie – dice il professore – che sia io, sia il ragazzino, siamo vittime di un sistema, intendo sociale, che non va più bene».

La madre ieri ha accompagnato regolarmente il figlio a scuola: «Io posso – dice  – anche perdonare il professore ma lui deve scusarsi con mio figlio e io mi scuserò con lui».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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