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Ortigia Film Festival: tra i 50 titoli miglior film “Come pecore in mezzo ai lupi” di  Lyda Patitucci

Una grande festa del cinema con ospite d'onore Giuseppe Fiorello, Menzione Speciale a “Billy” di Emilia Mazzacurati

Redazione La Sicilia

24 Luglio 2023, 21:27

Ortigia-Film-Festival

Si spengono i riflettori sulla xv edizione di Ortigia Film Festival. La kermesse si è svolta nel cuore del centro storico di Siracusa dal 15 al 22 luglio offrendo ai tanti cinefili 50 titoli tra concorso e fuori concorso, di cui due anteprime nazionali, 3 anteprime mondiali e 13 anteprime regionali. Il festival fondato da Lisa Romano e diretto insieme a Paola Poli, ha nel tempo sviluppato una forte identità legata al cinema italiano, rinnovando e ampliando la propria offerta, esplorando nuove realtà nel campo dell’audiovisivo e conquistando spazio a livello nazionale e internazionale. Sabato sera il gran finale con le premiazioni.  Ospite d’onore della serata Giuseppe Fiorello. La giuria  del concorso lungometraggi presieduta da Laura Delli Colli con Margherita Ferrandino ed Elena  Lietti, ha assegnato il Premio Miglior Film Off15 all’opera prima “Come pecore in mezzo ai lupi” di  Lyda Patitucci: “Un thriller dell’anima, violento e teso nelle scene ‘criminali’ come nelle sequenze più intime che diventa nella regia di Lyda Patitucci un action movie spietato, nel quale anche isentimenti hanno un cuore nero”.

Una Menzione Speciale Off15  è stata attribuita a “Billy” alla figlia d’arte Emilia Mazzacurati perché è “un film tenero che con grande delicatezza regala ai suoi protagonisti il ritratto di una provincia immaginaria dove nostalgia e tenerezza scrivono un romanzo di formazione sempre in bilico tra l’attesa e la quotidianità, il sorriso e l’amarezza, i sogni e la realtà della vita e un immaginario, a tratti surreale, dal quale filtra la sensibilità di un’autrice già interessante”.

Il Premio Miglior Interprete OFF15 va a Isabella Ragonese perCome pecore in mezzo ai lupie Vincenzo Pirrotta perSpaccaossa.

Menzione Speciale OFF15 a Vivian Bellina, per la prima volta sullo schermo in “Ciurè” di Gianpiero Pumo.

Il Premio SIAE Miglior Sceneggiatura OFF15, che quest’anno è stato dedicato ad Andrea Purgatori, storico amico del festival, va a Valerio Cilio e Gianluca Leoncini per “Denti da Squalo” di Davide Gentile perché è “un film che, fin dalla prima scena, trasforma lo schema apparente di un romanzo criminale fatto di violenza e paura nel racconto di formazione di un ragazzino che supera i confini del dolore e della solitudine quotidiana attraverso la curiosità e la compassione per uno squalo in cattività. Da un soggetto insolito una sceneggiatura in cui i colpi di scena non sono solo noir”.

La sezione internazionale cortometraggi con la giuria capitanata da Barbara Chichiarelli, con Rita Abela e Bruno Di Chiara ha assegnato il Premio Miglior Corto OFF15 a “Jocu” del regista Marco Santi: “affresco attento e scrupoloso del reale, capace di sintetizzare e trasporre con grazia un importante fatto di cronaca per la storia del diritto penale italiano, ovvero l’ultimo reato punito con la pena di morte. Grazie all’ottimo lavoro del cast tecnico e artistico Marco Santi riesce a trasportarci nelle atmosfere dell’Italia nell’immediato dopoguerra dilaniata dalla fame, dove il divario tra nord e sud, tra ricchezza e povertà non permettevano ancora la fiducia reciproca e nei confronti dello Stato”.

Il Premio Rai Cinema Channel OFF15 va a “Cicatrici” di Paolo Civati, “per la capacità di raccontare un dramma quotidiano, quello della violenza sulle donne, attraverso una forma di racconto moderna e coinvolgente”.

Il Premio Sebastiano Gesù OFF15 al vincitore del Concorso internazionale Documentari è stato attribuito alla giuria presieduta da Giulia Cosentino e Pierfrancesco Li Donni e composta dagli allievi CSC, Centro Sperimentale Cinema, sede Sicilia a “Cocoricò Tapes” di Francesco Tavella per “l’attenzione impiegata nella ricerca e nell’uso d’un archivio ampissimo per vastità e provenienza. Per la coerenza stilistica di un racconto insieme collettivo e intimo, che riesce a fondere pop, underground ed erudizione in una neo-mitologia di profonda efficacia emotiva. per la capacità di trattare con dignità e onestà la complessità storica di un panorama culturale tra i più controversi degli ultimi decenni, che esplora le terre ignote del divertimento affrancandosi dalle retoriche dei chiaroscuro”.

Una menzione speciale al documentario “Lala” di Ludovica Fales per l’innovazione drammaturgica apportata alla scrittura del film, per la voglia e il coraggio di mettersi in gioco in un esperimento inedito e non privo di rischi. Soprattutto, per il valore sociale intrinseco che la produzione del film costituisce per tutti coloro che vi hanno partecipato, un promemoria esemplare del fatto che è per la continuità esistenziale tra immagine e vita che il nostro cinema si chiama, e deve continuare a chiamarsi, cinema del reale”.

Assegnati anche i premi del pubblico: “Ciurèdi Gianpiero Pumo per i lungometraggi; “Nica” di Giuditta Vasile per i cortometraggi;   “Devoti Tutti” di Bernadette Wegenstein per i documentari.