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Siracusa, la riapertura del Castello Eurialo:«Pietre antiche, il nostro passato è il futuro»

Di Francesco Nania |

Con la creazione del Parco archeologico della Neapolis e le sinergie tra amministrazioni regionali, il Castello ritorna a essere meta dei tanti turisti che visitano i resti archeologici e i monumenti del capoluogo.

«Immaginate quanta gente da tutte le parti del mondo venga a Siracusa per visitare una fortezza nata 4 secoli prima che nascesse Cristo – ha commentato il presidente della Regione Siciliana – e ciò era impedito fino a ieri. Con l’avvio delle attività da parte del Parco, con la sua autonomia gestionale ed economica, in sinergia con gli altri organi istituzionali, ex Provincia, Soprintendenza ai Beni culturali e la Forestale siamo riusciti a renderlo fruibile. Quest’operazione dovrà essere applicata anche a tutti gli altri siti archeologici oggi inaccessibili, che sono una cinquantina in tutta la Sicilia».

Per il presidente Musumeci bisogna «cominciare dalle pietre antiche perché il nostro futuro è il nostro passato». Parlando dei siti archeologici a torto considerati minori, Musumeci è chiaro: «Oltre al Castello Eurialo, penso alla Villa romana del Tellaro di Noto, dove sono in corso lavori di manutenzione che ridanno visibilità al sito e ai prossimi interventi per il Museo Paolo Orsi. Bisogna realizzare strade accesso, segnaletica, servizi igienici, rendere la presenza del turista gradevole, eliminando disagi. La valorizzazione del bene dovrà avvenire in un processo graduale. Siamo partiti con la prima fase a cui ne seguiranno altre in modo tale che in un anno il patrimonio archeologico siciliano, quello ovviamente degno di rilievo, possa essere proposto all’attenzione di milioni di turisti come avvenuto in altre parte d’Italia».

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