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Noto, la ricostruzione virtuale prima del grande sisma del 1693

Di Ottavio Gintoli |

Noto. Basterà un occhialino di ultima generazione, un “dreamview”, per fare un salto nel passato di quasi 325 anni e ritornare sul monte Alveria, lì tra i muri e le strade di quella che era Noto prima del terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 che la distrusse completamente. Tecnologia e ricerca storica a braccetto grazie al progetto Efian, finanziato dal Miur, e che ha visto coinvolti partner pubblici e privati per raggiungere un obiettivo a cui fino ad ora non aveva pensato nessuno: far rivivere Noto Antica.

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Dopo 2 anni di lavori, il progetto è stato presentato a Palazzo Ducezio, sede del comune di Noto e adesso entrerà nella seconda fase: Noto Antica rivive e, soprattutto, diventa fruibile dai turisti in maniera multimediale. Efian, infatti, lancia un nuovo modo di vistare il sito archeologico di Noto Antica: con gli occhialini supertecnologici, infatti, il turista potrà rivedere la chiesa Madre e piazza Maggiore, sbirciare all’interno della cappella di San Michele e nelle chiese del Carmine e dei Gesuiti.

La conferenza stampa di Palazzo Ducezio è stata l’occasione per chiudere la fase operativa del progetto a cui hanno partecipato il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, la Scuola di Architettura di Siracusa dell’Università degli Studi di Catania, la società Siqilliya srl di Barcellona Pozzo di Gotto, la Services & Advice srl di Palermo, capofila della compagine progettuale, in collaborazione attiva e molto partecipata con il Comune di Noto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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