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Migranti annegati, vescovo di Noto: «E’ barbarie dal volto umano»

Di Redazione |

Noto (Siracusa) – «”Vi confido il dolore, ci interroghiamo”: così papa Francesco al Regina coeli di oggi ha dato voce al nostro turbamento e al forte desiderio, anzi alla volontà e necessità, di cammini nuovi, davanti all’ennesima tragedia nel Mediterraneo, cimitero assurdo di altri 130 migranti, morti dopo due giorni di invocazione di aiuto non ascoltata. È un nuovo episodio di “barbarie dal volto umano”». Lo dice il vescovo di Noto Antonio Staglianò. «La Chiesa, accogliendo i poveri del territorio e i migranti con reti di prossimità e presidi di legalità, vuole essere – aggiunge – segno di un’umanità fraterna. Le sue prese di posizione non sono dettate da “visioni politiche”, ma dall’urgenza del senso della giustizia del Vangelo. Tantomeno propongono “soluzioni tecniche” alla politica, mentre non possono non fare appello alla coscienza di tutti, perché si resti umani. Aiutare vite in difficoltà, accresciute nei nostri territori dalla pandemia, e soccorrere vite in pericolo è un dovere a cui non si può venire meno». 

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