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Siracusa, Zappulla-Garozzo sul ring fra veleni e complotti

Di Seby Spicuglia |

Mentre ancora sono visibili in città le impronte profonde lasciate dal passaggio delle Iene, gli inviati della trasmissione televisiva d’inchiesta scesi ad indagare sul cosiddetto “Sistema Siracusa”, continuano le polemiche e le accuse lanciate da una parte all’altra lungo il tavolo politico del Pd cittadino.

A rilanciare il guanto della sfida, il deputato nazionale del Partito democratico Pippo Zappulla, tirato in ballo «dal sindaco Giancarlo Garozzo, che senza mezzi termini ha accennato ad una sorta di banda composta da me, dalla consigliera comunale Simona Princiotta, il riformista Turi Raiti, il segretario provinciale Alessio Lo Giudice e l’assessore regionale Bruno Marziano, dichiarando che cerchiamo un’alleanza con Gino Foti per mettere le mani sulla città».

Zappulla imputa a Garozzo un eccesso di «autoreferenzialità e presunzione, l’incapacità di comprendere che non si tratta di scontri o polemiche personalistiche, ma di un rapporto con la città e i suoi bisogni – sociale, mobilità, trasporti – che si è lacerato».

– Zappulla, lei dice che il Pd ad un certo punto si è reso conto di questa lacerazione. Quando?

«Il partito se n’è accorto subito dopo pochi mesi dall’avvio dell’amministrazione Garozzo. Abbiamo notato che qualcosa non funzionava. Ma negli ultimi 9 mesi la maggioranza del partito, di qualunque area, si è accorta che o si affermava una svolta radicale sul profilo programmatico ed etico, o si rischiava di bruciare un’esperienza politica e rompere il rapporto con la città. Già prima dell’estate la direzione provinciale aveva chiesto l’azzeramento della Giunta».

Lei lascia intendere che Garozzo non vorrebbe mollare la guida della città, ma non chiarisce per quali fini lei ritiene che sia così.

«Io mi sono chiesto più volte quali siano le ragioni che impediscono a un sindaco ancora giovane, renziano della prima ora, con grandi prospettive di carriera, di fronte a un rischio evidente di lacerazioni e rottura anche sentimentale con la comunità cittadina, non si sia fermato a fare autocritica. Il senso del nuovo governo della città era quello, non buttare il bambino con l’acqua sporca e tentare di rilanciare. E’ un misto di arroganza e di “ci penso io”, un intreccio di queste condizioni e magari di voler continuare ad avere le mani libere per continuare a gestire tutti i servizi e gli appalti che ci sono».

Lei ha affermato di provare “vergogna e imbarazzo nel vedere quali strumenti si stiano utilizzando al solo scopo di denigrare e delegittimare, forse intimidire”.

«E’ il cosiddetto “metodo Boffo”. Quando hai un nemico o un avversario e non lo puoi contrastare nel merito, cerchi di utilizzare mezzi e mezzucci, scavando nella vita privata. Lo trovo odioso usato nei confronti di chiunque, si chiami Princiotta o Garozzo. Ci si misuri sulle cose che riguardano i cittadini».

Lei accusa il sindaco Garozzo di aver attaccato la magistratura.

«Lo penso. E’ una delle cose più gravi delle ultime settimane, inserire in una logica di grande complotto anche la magistratura siracusana. Mai dire mai, ma qui si parla di procedimenti del tutto normali e fisiologici».

Lascia intuire che ci sia una guerra in corso. Chi resterà sul selciato?

«Che ci sia uno scontro è evidente. Ma non riguarda le persone, ma il profilo civico, etico e programmatico di questa città. Il sindaco evoca complotti? Si occupi piuttosto dei silenzi, dell’incertezza e dei rischi che incombono sull’Inda».

E dal Dramma Antico parte Giancarlo Garozzo per rispondere alle accuse lanciate da Zappulla: «Non so a cosa alluda. Dieci giorni fa ci siamo incontrati con il commissario dell’Inda, che ha modificato lo statuto e sta comunicando a tutte le parti in causa di che modifiche si tratta. L’Inda sta benissimo, e quest’anno c’è stato un record di incassi. Quindi non so di cosa parli Zappulla. E’ il suo solito modo di sputare fango su tutti a 360°».

Zappulla dice che lei vede complotti ovunque.

«Stia tranquill ci penserà la giustizia a dire chi sono i complottisti e i colletti bianchi».

La accusa anche di voler mettere le mani sulla città…

«Io ho detto che c’è una parte del partito che ha trovato un’intesa anti Garozzo. E’ legittimo, ma vedendo i personaggi che si sono associati è singolare. E’ strano che queste persone si siano trovate intorno a un progetto politico, conoscendone le storie e le provenienze».

Zappulla le rimprovera di non aver realizzato la svolta programmatica che aveva promesso, ma di essersi “fatto una Giunta privata, infangando persone e l’intero partito”?

«Quando ho illustrato al partito i provvedimenti, lui dopo 4 minuti andava via. Non ha mai voluto il confronto con me o con i miei assessori».

Riguardo alle questioni giudiziarie in atto, Garozzo ribadisce che «sarebbe bene che Zappulla facesse un mea culpa su cosa ha fomentato. Buona parte delle questioni giudiziarie sono state archiviate, soprattutto quelle legate ad alcune figure politiche. Sul resto ci sono procedimenti ancora in corso».

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