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A Marsala il vino adotta i monumenti

La sfida lanciata dalla direttrice del Parco archeologico per coinvolgere le aziende vinicole nella valorizzazione del territorio e dei suoi tesori

12 Luglio 2025, 13:52

Convegno a Marsala

Convegno a Marsala

Adottare uno dei reperti esposti al Museo o uno dei monumenti del Parco Archeologico Lilibeum Marsala per diventare protagoniste della conservazione del patrimonio, grazie all’Art Bonus, la norma che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. È la sfida che la direttrice del Palm, Anna Occhipinti, ha lanciato nel corso della giornata di studi “Vino e Archeologia” che si è svolta nella sala Famà del ricco e prezioso spazio espositivo della città trapanese. Alla presenza dei rappresentanti di numerose aziende vitivinicole del territorio, si è discusso di cultura del vino e di sviluppo culturale dei territori. «Ho esortato le aziende locali – dice la direttrice – ad abbinare il proprio brand ai nostri reperti e manufatti storici, a dedicare attenzione e cure arricchendolo e connotandolo di un valore aggiunto».

Le cantine attive lungo la costa che si dipana da Trapani fino a Menfi e Sciacca, passando per Marsala, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Selinunte, che tramandano l’antichissima tradizione enologica di questi territori, hanno investito in innovazione, hanno aperto le porte all’ospitalità turistica, hanno ampliato i loro mercati esportando sempre di più, e l’evoluzione geopolitica di questi ultimi tempi assegna loro la responsabilità di farsi coprotagoniste del cambiamento per guidare la transizione di questi territori verso la sostenibilità. Una sfida che le cantine costiere, assieme agli agriturismi, alle strutture ricettive in genere, alle associazioni di categoria, alle marinerie chiamate ad una rivoluzione tecnologica e culturale, agli chef e ai ristoranti stellati e alle istituzioni, possono vincere, se si avrà la capacità di creare un forte legame tra le testimonianze storiche e archeologiche del territorio, adeguatamente valorizzate, attrezzate e organizzate in sistema.

Le aziende e gli operatori del territorio, insieme al Parco, in un sodalizio virtuoso, potranno beneficiare delle reciproche potenzialità e i manufatti preziosi che Marsala custodisce diventare i testimonial di quella tradizione e di quella cultura che la rende grande, insieme al suo vino.
La giornata ha avuto come media partner la nostra testata, anch’essa impegnata in un nuovo corso al servizio dei territori. «C’è in noi un forte desiderio di rinnovamento per riportare “La Sicilia” al centro – ha detto Davide Raciti in rappresentanza della Palella Holdings - non solo come testata storica, ma come giornale di tutti i siciliani, capace di rappresentare ogni territorio dell’isola con rispetto, profondità e visione. Solo costruendo ponti tra cultura, informazione e sviluppo possiamo raccontare davvero il valore della nostra terra».

Nel corso del pomeriggio si è parlato anche del valore di un'informazione autorevole nello sviluppo dei territori e si sono susseguiti gli interventi di Marilena Leta dell’associazione “Donne del vino”, di Maria Chiara Bellina delle Cantine Pellegrino, dell’archeologa Maria Grazia Griffo e del direttore artistico Francesco Panasci, che negli spazi del Palm sta promuovendo numerosi appuntamenti culturali.