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Reti da pesca, da rifiuto a collezioni da passerella

Roma, 9 ott. – (AdnKronos) – Da rifiuto a risorsa. Le reti da pesca recuperate si trasformano in collezioni da passerella. Tra il 6 e lā€™8 ottobre, infatti, un team di subacquei volontari della no profit Healty Seas ha raccolto oltre 4 tonnellate di reti da pesca abbandonate nel mare al largo delle isole Eolie. […]

Di Redazione |

Roma, 9 ott. – (AdnKronos) – Da rifiuto a risorsa. Le reti da pesca recuperate si trasformano in collezioni da passerella. Tra il 6 e lā€™8 ottobre, infatti, un team di subacquei volontari della no profit Healty Seas ha raccolto oltre 4 tonnellate di reti da pesca abbandonate nel mare al largo delle isole Eolie. In particolare, lā€™operazione ha permesso di recuperare una gigantesca rete da pesca, di oltre 2 tonnellate, persa oltre 10 anni fa durante una tempesta.

Le reti da pesca saranno ripulite e combinate con altri materiali di scarto in nylon e cosƬ trasformate e rigenerate in nylon Econyl, filo infinitamente rigenerabile e utilizzato nelle collezioni di Gucci, Richard Malone e Adidas. Healthy Seas, l’iniziativa al centro della missione di recupero di reti da pesca ā€œfantasmaā€, organizzata in cooperazione con Aeolian Islands Preservation Fund, Blue Marine Foundation e Ghost Fishing Foundation, ha riunito i diving locali (Lipari Diving e la Gorgonia Diving Center), pescatori eoliani e Guardia Costiera.

I pescatori che hanno messo a disposizione le loro barche, si augurano che la comunitĆ  dei pescatori si sensibilizzi rispetto al problema delle reti da pesca abbandonate nei mari. Al porto, gli studenti della scuola primaria IC Lipari 1 e della scuola media IC Santa Lucia, hanno avuto l’opportunitĆ  di incontrare i subacquei e di approfondire il problema dei rifiuti marini e i principi dell’economia circolare.

Secondo i rapporti Unep e Fao, ogni anno 640.000 tonnellate di reti da pesca sono abbandonate nei mari di tutto il mondo e rappresentano circa il 10% dei rifiuti plastici presenti negli oceani. Diverse specie marine protette come delfini, tartarughe marine e capodogli sono seriamente minacciate da questi rifiuti e sono state trovate intrappolate nel Mar Tirreno, vicino alle Isole Eolie.

L’iniziativa Healthy Seas, spiega Giulio Bonazzi, presidente e ceo di Aquafil, “promuove il rispetto dellā€™ecosistema marino e oceanico, organizzando campagne di recupero di rifiuti solidi adagiati sui fondali e principalmente di reti da pesca abbandonate. Per noi proprio questi rifiuti sono ricchezza e materia prima che trasformiamo in Econyl, dando vita a un filo sostenibile apprezzato da grandi marchi di moda, e produttori di tappeti e di moquette. Eppure dobbiamo guardare oltre il semplice schema del recupero e riciclo dei prodotti a fine vita, pensando a design sostenibili che permettano la circolaritĆ  compiuta delle diverse fasi di vita dei prodotti e a un sistema industriale piĆ¹ sostenibileā€.

L’iniziativa Healthy Seas opera da cinque anni nel Regno Unito, in Italia, in Grecia, nei Paesi Bassi e in Belgio. Durante questo periodo, in collaborazione con volontari subacquei e pescatori, ha recuperato oltre 375 tonnellate di reti da pesca dai mari.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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