Notizie Locali


SEZIONI
Catania 21°

Inquinamento e ondate di calore? Basta piantare alberi nelle città

Roma, 2 nov. – (AdnKronos) – Un investimento globale nella piantumazione di alberi pari a meno di 4 dollari per abitante in alcune delle città più grandi del mondo potrebbe salvare decine di migliaia di persone che potrebbero morire per inquinamento e per ondate di calore nei prossimi anni. Lo dimostra il nuovo studio condotto da […]

Di Redazione |

Roma, 2 nov. – (AdnKronos) – Un investimento globale nella piantumazione di alberi pari a meno di 4 dollari per abitante in alcune delle città più grandi del mondo potrebbe salvare decine di migliaia di persone che potrebbero morire per inquinamento e per ondate di calore nei prossimi anni. Lo dimostra il nuovo studio condotto da The Nature Conservancy dal titolo ‘Più alberi per un’aria più sana’, presentato al meeting annuale dell’American Public Health Association, a Denver (Colorado).

Lo studio ha valutato l’impatto di interventi fattibili e su larga scala di aumento della copertura arborea, misurando il relativo ritorno sugli investimenti (Roi) in termini di riduzione del PM o mitigazione della temperatura fornita agli abitanti per ogni dollaro speso.

Ogni anno, oltre 3 milioni di persone muoiono a causa degli effetti del particolato, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi decenni se non si prenderanno adeguate misure per ridurre il rischio. Entro il 2050 si calcola infatti che, senza misure adeguate, i morti saranno 6,2 milioni.

Il caldo urbano, invece, è già considerata la calamità meteorologica più letale al mondo e il suo impatto non farà che aumentare con il progressivo cambiamento climatico. Le ondate di calore sono infatti responsabili di circa 12.000 decessi ogni anno, un numero di vittime superiore a quello prodotto da uragani o tempeste invernali e un fattore di rischio in continuo aumento in linea con I cambiamenti climatici. Secondo le proiezioni l’impatto potrebbe aumentare fino a produrre quasi 250 mila morti ogni anno entro il 2050.

Secondo lo studio, relativamente a queste due forti problematiche, gli alberi possono eliminare fino a un quarto dell’inquinamento e, se piantati nei punti giusti, possono fungere da efficace barriera filtrando l’aria nociva e proteggendo gli abitanti. Possono inoltre rinfrescare l’aria nelle immediate vicinanze di minimo 2°C.

La ricerca, che ha l’obiettivo di fornire a chi amministra le città i dati necessari per dimostrare che gli investimenti nella piantumazione di alberi possono migliorare la salute pubblica degli abitanti, è stato condotto, nell’arco di 18 mesi, in collaborazione con il C40 Cities Climate Leadership Group, su 245 città che contano attualmente circa 910 milioni di persone, circa un quarto della popolazione urbana mondiale.

Sono state raccolte informazioni geospaziali sulla copertura boschiva e agricola, sulla concentrazione dell’inquinante PM2,5 e sulla densità della popolazione utilizzando poi le relazioni già consolidate in letteratura per stimare la capacità degli alberi (sia attuali che futuri) lungo le strade di rendere più sana l’aria. Sono stati stabiliti tre scenari (di alto, medio e basso impatto) che illustrano il tasso di riduzione della concentrazione di PM e della temperatura che gli alberi hanno dimostrato di produrre.

Lo studio rivela che un investimento globale annuo di 100 milioni di dollari nella piantumazione di alberi è in grado di offrire città più fresche a 77 milioni di persone e riduzioni misurabili dell’inquinamento da particolato a 68 milioni di persone.

Le città con alta densità di popolazione, elevati livelli di inquinamento e calore e un basso costo di piantumazione degli alberi hanno registrato il più alto ritorno sugli investimenti, in paesi come l’India, il Pakistan e il Bangladesh in vetta alla classifica mondiale. Un’operazione che avrebbe delle ricadute importanti per tutto il Pianeta.

“Gli alberi possono avere un notevole impatto locale sui livelli di inquinamento e sulle temperature e possono salvare molte vite”, afferma Rob McDonald, lo scienziato di The Nature Conservancy autore principale dello studio. “Da soli forse non possono risolvere tutte le sfide relative all’aria e al caldo urbano, ma sono una parte importante della soluzione”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: