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Curran accende le Terme di Caracalla

Di Redazione |

ROMA, 22 OTT – L’ululato di un lupo si diffonde tra i resti delle Terme di Caracalla, dalle feritoie della cloaca filtrano versi di uccelli, lo scrosciare dell’acqua, rimbombi cupi che evocano foreste. Le voci della natura irrompono negli spazi del grande tempio del benessere dell’Urbe generando una forte suggestione. A creare l’impasto magico tra la visione dell’archeologia straordinaria del complesso termale e la musica del mondo pensata come un suo tappeto di architetture sonore è Alvin Curran con l’installazione “Omnia flumina Romam Ducunt – Tutti i Fiumi Portano a Roma”, promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma. Fino al 13 gennaio i visitatori saranno accompagnati lungo il Frigidarium dal fluire ininterrotto di questo linguaggio acustico fatto di leoni, lupi, usignoli, merli, aquile, rumori di corsi d’acqua, testi di poeti e architetti dell’epoca ai quali il compositore americano ottantenne alterna segni dell’uomo come il rumore della griglia metallica del ponte di Brooklyn o l’elettronica di sintesi.

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