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Martini, al Tff vedremo gli ‘invisibili’

Di Redazione |

ROMA, 20 NOV – La funzione dei festival? “Essere, oggi più che mai, una sorta di distribuzione alternativa per i film che non arrivano mai in sala. Quei film indipendenti, più piccoli, che i giovani possono scoprire ed apprezzare”. A parlare così è Emanuela Martini, direttrice artistica del Tff (Torino Film Festival) alla 36/a edizione (23 novembre-1 dicembre). E il cinema italiano? “Qualche piccolo ritocco oggi andrebbe fatto alla nostra cinematografia, specie sulla scrittura, ma va detto che questo momento storico del nostro paese non è certo molto fertile e creativo in generale, anche se a volte questo potrebbe essere un vantaggio” dice ancora la Martini. In questa edizione solo un film italiano in concorso: Ride di Valerio Mastandrea. Quanto a Netflix, Emanuela Martini che dirige il festival dal 2014 ha le idee chiare: “Ha ragione Venezia a prendere i film Netflix e sbaglia Cannes a proibirli. Voglio vedere se gli si offrisse l’atteso film di Scorsese ‘The Irishman’ se avrebbero il coraggio di rifiutarlo”.

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