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Ian Anderson e i Jethro Tull, Aqualung sbarca a Taormina

Di Salvo Pistoia |

Sulla scia di quanto lasciato nei tardi Sessanta, mediante prestigiose firme indelebili al tempo ed entrate nella galleria del rock, i primi anni settanta espansero la scuola di una musica colta che affondava le radici nella classica, contaminata con lettura e arrangiamenti raffinati a volte narcisisti.Fu un’esplosione senza limiti, un’invasione totale sul mercato europeo, generando fenomeni particolari.

In Italia, vari gruppi trovarono sostegno dal pubblico tricolore, ancora prima che le terre d’origine, Gentle, Giant e Genesis in testa.

King Crimson, Yes, Emerson Lake&Palmer, Camel, Van Der Graf Generator, furono i padri spirituali di quel periodo al tal punto da influenzare vita, storia ed evoluzione di Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme, Osanna, Delirium, Acqua Fragile e i mille gruppi italiani che ne scaturirono.

Superando enfasi e successi di quel periodo, tra scissioni e ritorni, pochi rappresentanti di quella scuola, hanno mantenuto un’aspetto dignitoso.

Ian Anderson e i suoi Jethro Tull, rappresentano la classica mosca bianca.Il tempo non è trascorso inutilmente per il folle flautista, partorendo nuovi progetti discografici, anniversari e le più disparate ricorrenze.

Dopo il tour 2018, arriva la grande e immancabile occasione, i cinquantanni di esistenza della band, iniziata nella seconda metà dei sessanta, che ha partorito capitoli a tutt’oggi fonte inesauribile per collezionisti e maniaci del raro.“Stand Up”, “Aqualung”, “Thich as a Brick”, “Minstrel in the Gallery”, titoli appartenenti all’alta scuola del progressive, tutt’ora frequentata da questo menestrello perennemente irrequieto nel saltare sui maggiori palcoscenici mondiali.La stessa scena si ripeterà domenica 23 giugno, al Teatro Antico di Taormina, unica data per il sud Italia, organizzata da Showbiz.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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