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Savoca, nozze d’oro con Il Padrino: così Al pacino imparò a dire “bedda”

Di Saro Laganà |

Sono trascorsi cinquant’anni dalle riprese del film “Il Padrino”, uno dei più grandi capolavori della storia del cinema diretto dal regista Francis Ford Coppola. Don Vito Corleone (interpretato da un immenso Marlon Brando) è un immigrato siciliano a capo di una famiglia mafiosa divenuta nel tempo una delle più potenti organizzazioni criminali di New York. Quando viene gravemente ferito in un attentato, è il figlio Michael (interpretato da Al Pacino) ad assumere il comando. “The Godfather” (uscito nel 1972) fu acclamato dal pubblico in tutto il mondo e ottenne anche tre Premi Oscar: miglior film al produttore Albert Ruddy, migliore attore protagonista a Marlon Brando e migliore sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo, quest’ultimo autore del romanzo a cui la pellicola è liberamente ispirata.

Alcune delle scene più belle sono state girate nel 1971 in Sicilia. Savoca, il meraviglioso borgo a pochi chilometri da Taormina, per due settimane è stato il set naturale del film che ha consacrato definitivamente Al Pacino a star internazionale del cinema. Con un effetto diretto sul territorio: ancora oggi il Bar Vitelli, la centralissima Piazza Fossia e la Chiesa di S. Nicolò sono da allora meta di migliaia di turisti provenienti da qualsiasi parte del mondo per ammirare e fotografare queste storiche location scelte dal regista di Detroit. Giornalisti, visitatori e semplici appassionati vanno anche alla ricerca di quelle comparse locali che hanno avuto un ruolo nel film e che nel tempo sono diventate una vera istituzione.

Tra queste, c’è Vincenza Cicala (84 anni festeggiati lo scorso 8 novembre), scelta per recitare la parte della mamma di Apollonia Vitelli, la ragazza di cui si innamora il giovane Michael Corleone nonostante l’avvertimento della guardia del corpo Calò, secondo cui «in Sicilia i fimmini sunnu comu ’a lupara».

«Per me è stata un’esperienza indimenticabile – spiega Vincenza Cicala – che ha segnato la mia vita per sempre. Ho bellissimi ricordi di quelle due settimane di riprese qui a Savoca. Francis Ford Coppola, sul set, era molto severo e faceva ripetere le scene decine di volte. A lui è stata dedicata una scultura, realizzata dal maestro Nino Ucchino in Piazza Fossia. L’opera è un omaggio al grande cineasta americano, un tributo a colui che ha reso il nostro borgo famoso in tutto il pianeta. All’epoca non pensavamo che “Il Padrino” potesse avere un successo così grande. In questo mezzo secolo, sono stati veramente tanti i turisti che hanno bussato alla mia porta per chiedermi un autografo, una foto-ricordo o semplicemente per scambiare qualche chiacchiera».

«Sono stata intervistata da numerosi giornalisti di carta stampata e di emittenti televisive, soprattutto provenienti dagli Usa e dalla Cina – ricorda Vincenza – . Diversi anni fa sono stata addirittura invitata da una coppia di americani, lui avvocato e lei reporter, che hanno celebrato il loro matrimonio allo stesso modo de “Il Padrino”, con cerimonia religiosa nella Chiesa di S. Nicolò e con il catering preparato in Piazza Fossia. Nel capolavoro di Coppola io sono la moglie del titolare del Bar Vitelli, interpretato dal compianto attore catanese Saro Urzì, e allo stesso tempo sono la mamma di Apollonia, interpretata dall’attrice Simonetta Stefanelli, che all’epoca aveva appena 16 anni e che in seguito si sposò con Michele Placido».

«Al Pacino? L’attore non parlava italiano e durante le pause scambiava qualche parola in inglese solo con il regista o con qualche membro della troupe. Ma io e altre comparse del posto – dice la signora Cicala – , seppur con un po’ di fatica, gli insegnammo a dire almeno la parola “bedda”. Nel 2017 Al Pacino doveva essere tra gli ospiti del Festival del Cinema di Taormina e fare un passaggio anche a Savoca, ma alla fine saltò tutto. Era l’anno in cui nella capitale siciliana del turismo c’era il G7 con i capi di Stato e di Governo più influenti al mondo, tra cui il “capo-briscola” Donald Trump. Il mio augurio è che, in occasione del mezzo secolo delle riprese del film, possano organizzare qui a Savoca un grande evento con Francis Ford Coppola e Al Pacino, emergenza sanitaria permettendo».

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