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Ospedale Cannizzaro di Catania: 25 anni di attività per l’Unità operativa complessa di Chirurgia Toracica diretta dal dott. Nicolosi

Gli interventi complessi e mininvasivi al torace

Redazione La Sicilia

30 Giugno 2025, 18:05

Ospedale Cannizzaro di Catania: 25 anni di attività per l’Unità operativa complessa di Chirurgia Toracica diretta dal dott. Nicolosi

La Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro di Catania ha raggiunto il suo 25° anno di attività, essendo stata istituita il 2 gennaio 2001 come branca autonoma dalla chirurgia generale. Il dott. Maurizio Nicolosi, dopo importanti esperienze in centri italiani (Molinette di Torino) e francesi (Hopital Marie Lannelongue di Parigi, Hopital Gustave Roussy Villejuf di Parigi e Hopital La Bauchee St. Brieuc), e dopo avere svolto attività in qualità di aiuto del prof. Balestrieri all’Ospedale Paternò-Arezzo di Ragusa, ha assunto il coordinamento della struttura da responsabile facente funzione e successivamente la carica di direttore di Unità Operativa Complessa, che tuttora ricopre.

Dott. Nicolosi, a quale bisogno rispondeva e risponde la Chirurgia Toracica del Cannizzaro?
«La Chirurgia Toracica interpreta pienamente la mission dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro, hub per l’emergenza, dove i pazienti politraumatizzati, spesso con coinvolgimento del torace, possono essere presi in carico da un pool multispecialistico. Per quanto concerne la traumatologia, la Chirurgia Toracica si è dedicata sia al trattamento conservativo dei traumi della parete toracica, sia alla ricostruzione della stessa con il posizionamento di protesi in titanio e patch in goretex, che stabilizzano la meccanica respiratoria. Un aspetto altrettanto importante è l’asportazione di corpi estranei inalati dagli adulti. Stretta è la collaborazione con la nostra Anestesia e Rianimazione, che vanta un elevato livello di competenze anche nel trattamento dei politraumatizzati con lesioni toraciche importanti. Oggi, con 12 posti letto, la nostra Uoc ricovera circa 700 pazienti l’anno eseguendo 500 procedure».

Qual è stata l’evoluzione della chirurgia toracica del Cannizzaro in questi 25 anni?
«Grazie alla sinergia in particolare con Dipartimento Immagini, Medicina Nucleare, Anatomia Patologica, Oncologia e Fisiopatologia Respiratoria, nel tempo si è formata un’équipe di professionisti, alcuni provenienti da esperienze all’estero, che hanno consentito di ampliare e diversificare gli interessi dalla chirurgia del trauma a quella oncologica, alla chirurgia toracica mininvasiva, all’endoscopia toracica operativa, stadiativa ed endoprotesica, alla diagnosi e trattamento delle malattie del mediastino, della parete toracica, del diaframma, delle vie aeree principali. Abbiamo maturato una particolare expertise, in collaborazione con il servizio di Anestesia, nella chirurgia ricostruttiva della trachea, che con 60 interventi chirurgici risulta essere la prima in Sicilia. La Chirurgia Toracica è anche centro di riferimento per il trattamento dei gozzi tiroidei a sviluppo endotoracico. Nella nostra Divisione si esegue l’EBUS, ovvero agoaspirato transbronchiale eco-guidato, metodica mininvasiva diagnostico-stadiativa che consente di pervenire a una stadiazione preoperatoria e quindi pianificare il percorso dei pazienti affetti da neoplasia polmonare. Una stretta collaborazione con l’Unità Operativa di Malattie Infettive riguarda la diagnosi e l’eventuale trattamento chirurgico di patologie come ascessi polmonari, bronchiectasie, esiti cronici di polmoniti».

Quali sono i percorsi attuati per i pazienti oncologici?
«Il paziente con sospetto di neoplasia polmonare segue un preciso Pdta, percorso diagnostico-terapeutico assistenziale, nel rispetto delle linee guida internazionali, nazionali e regionali. Ogni decisione viene presa nell’ambito del Gom, Gruppo oncologico multidisciplinare, team composto da specialisti che si riuniscono periodicamente e collaborano per definire e attuare il percorso più idoneo per il paziente, cui afferiscono specialisti quali oncologi, radiologi, medici nucleari, radioterapisti, pneumologi, chirurghi toracici».

Quali sono i progetti in corso? E le prossime tappe?
«Il riconoscimento delle competenze nella chirurgia oncologica ha permesso di essere individuati come unico centro in Sicilia nell’ambito del programma ministeriale Risp, Rete Italiana per lo Screening del tumore al Polmone, e partecipiamo allo studio internazionale Lucent (Lung Cancer Observational Study) che ha come obiettivo quello di uniformare diagnosi e cure sul cancro al polmone. Nell’immediato futuro c’è la possibilità di eseguire interventi chirurgici sempre più mininvasivi. A tal proposito, grazie alla Direzione Aziendale che ci ha sempre supportati, l’unità operativa si è dotata di una colonna videotoracoscopica di ultima generazione che permetterà di minimizzare ulteriormente le procedure, e a breve inoltre potremo avvalerci di una sala operatoria robotizzata in fase di completamento. L’obiettivo è una chirurgia di precisione, che comporti meno dolore nel post-operatorio e maggiore comfort ai pazienti, una più breve degenza e una più rapida ripresa funzionale, mantenendo e incrementando nello stesso tempo l’efficacia terapeutica».