5 dicembre 2025 - Aggiornato alle 07:39
×

Calcio, Nicolas Spolli "turista" a Catania: «Macché, sono a casa...»

Giovanni Finocchiaro

09 Luglio 2018, 17:51

Calcio, Spolli "turista" a Catania:  «Macché, sono a casa...»

1531151430169_1619094424045

CATANIA - «Ogni volta che, con il Genova, andavamo a Pegli, sede dei nostri allenamenti, e spuntava il sole, con l’addetto stampa Peppino Sapienza, sparavamo frasi in catanese a tutto spiano. Ci sentivamo quasi a casa, a Catania. I nostri amici e compagni di squadra ci guardavano un po’ stranizzati. Non potevano e non possono capire».

Nicolas Spolli ride di gusto e si gode qualche ora al sole di Acitrezza. Catania non l’ha mai persa di vista. E non solo perché sua moglie Angela è marca liotru e la piccola Benedetta (11 mesi di vivacità) è originaria di questa terra. «Mi lega alla città un periodo intenso - ci dice nell'intervista concessaci in esclusiva - all'insegna di successi. Quasi tutti. Un’esperienza professionale che tutti noi argentini ci portiamo dietro».

E ne parlate continuamente.

«Sempre. Nella chat rossazzurra che, come è ormai noto, riunisce i connazionali che ora sono sparsi per il mondo, nei ricordi che pubblichiamo sui social. E quando torniamo a Catania le foto ricordo abbondano. Immortaliamo ogni istante».

Anche in Patria durante le vacanze ha parlato di Catania.

«Sono stato a Rosario, ho sentito molti ex compagni. Ogni tanto pubblichiamo una foto vecchia e ci viene la malinconia».

Quale resta la cosa più bella di Catania?

«Al di là delle partite mi piace ricordare l’affetto dei tifosi».

Llama sta per firmare e ritorna.

«Ho letto qualcosa, se così fosse sarei contento per lui».

A Genova come si trova?

«Benissimo, è stata una stagione importante. Abbiamo cominciato così così, con Ballardini in panchina abbiamo ritrovato le giuste certezze e ci siamo salvati. Ricomincerà un’altra stagione difficile, a giorni. Ma l’obiettivo dei 40 punti e di una salvezza serena resta un obiettivo possibile».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le è capitato, Nicolas, di tornare al Massimino.

«Ed è stata una bella emozione. Mi sono intrufolato più volte. Una volta con il suo collega Attilio Scuderi, poi ci sono tornato da solo».

Il Catania è nei suoi discorsi estivi.

«Sono passato a casa di Izco che abita a due passi da Torre del Grifo. Avevo anche la tentazione di entrare al centro sportivo per salutare tutti, ma non aveva annunciato la mia visita e mi è sembrato scortese piombare lì all'improvviso. Appena ritorno, però, un blitz lo farò di sicuro. Del Catania parlo spesso con Stefano Messina, suo collega di Mediaset, catanese fino al midollo, un tifoso a distanza come molti altri che incontro».

Come sono andate le vacanze siciliane?

«Bene: famiglia, amici. Una visita a Sciacca, una puntatina a Taormina, il mare di Ognina. Carusi questo è un Paradiso».

E il Catania l’ha seguito?

«Sempre e non sono parole di circostanza. Ho spesso chiamato Marcoli (Biagianti, ndr) che da capitano ha disputato una stagione bellissima».

Ma la squadra non è andata in Serie B.

«Che peccato, sono molto dispiaciuto, ma adesso che la società sta riprogrammando l’assalto alla promozione, si potrà tentare ancora».

Intanto è arrivato Sottil.

«Grande giocatore, da tecnico ha appena vinto in questa categoria. Sono fiducioso».

A proposito di allenatori, lei Nicolas ne ha avuti molti e anche importanti. Come Simeone che una volta schierò dieci titolari del suo Paese più Capuano.

«Si parlava del Catania degli argentini, in realtà era il Catania al di là della nazione di origine. Avevamo il senso di appartenenza per la maglia. Se oggi guardiamo indietro e ripensiamo a quello che abbiamo fatto ci viene il magone. La vita è questa e il Catania ha una grande organizzazione e sono sicuro che risalirà tornando laddove merita di stare: in Serie A».

Certo che di quel gruppo in molti siete rimasti in Serie A e poi alcuni dei suoi connazionali sono diventati dei personaggi: Papu Gomez spopola sul web, Castro è diventato cantante.

«In campo però il Papu ha trascinato l’Atalanta conquistando successi davvero meritati, Castro dopo il passaggio da Catania ha fatto grandi cose. Poi fuori dal campo hanno un estro social e sdrammatizzano. Giusto per confermare che ognuno di noi ha anche una vita normale fatta di passioni e di quotidianità. Siamo fortunati, ma siamo anche... umani, più vicini che mai alla gente».

Lei, Spolli, a Genova si trova benissimo e rimarrà ancorato al progetto dei liguri. Ma se un giorno le dovessero proporre....

«Se parliamo di vita privata, il mio futuro è a Catania perché qui ho famiglia e molti amici. Forse un giorno tornerò qui. Il discorso calcistico non lo affronto perché non dipende da me. Non si sa mai, certo, ma resto comunque un tifoso di una maglia che ho cercato di onorare sempre».