Il Catania nelle mani di un lèttone, così Klavs Bethers ha conquistato il Massimino
«Le mie parate più impegnative? Contro Castrovillari e Vibonese. Se avessero segnato magari la partita finiva diversamente...»
Un lèttone a Catania, protagonista e con un promettente futuro all’orizzonte. In pochi prospettavano un diciottenne a difesa della porta rossazzurra, ma Klavs Bethers ha abbattuto tutti gli stereotipi e lo scetticismo della vigilia, mostrando un carisma degno di nota in queste prime gare con la prestigiosa maglia del Catania.
Otto vittorie su nove portano infatti (anche) il suo nome, grazie a interventi importanti ed un carattere che gli sta garantendo spazio e, soprattutto, il favore del pubblico etneo. Bethers, che di paura non ne ha (e non si spiegherebbe altrimenti la sua sana sfrontatezza davanti al numeroso pubblico del Massimino) è a tutti gli effetti una bella speranza del nostro calcio, un giovanissimo prospetto da preservare. L’estremo difensore si è confidato a cuore aperto al nostro giornale, individuando progetti, aspetti del presente e sogni del futuro.
Klavs, complimenti per il tuo esordio di grande impatto a Catania. Come giudicheresti questi tuoi primi mesi in rossazzurro?
Inizio esaltante, adesso si fa sempre più dura conservare la striscia di successi, con quale motivazione state preparando la prossima trasferta?
«Giornata dopo giornata si fa sempre più dura, soprattutto sul piano mentale. Chiunque ci affronta, vuole essere la squadra che batte il Catania, le motivazioni sono alte ma noi dobbiamo soltanto pensare a giocare come sappiamo, vincere le partite ed il campionato. Siamo ancora l’unica squadra ad aver raccolto il 100% di punti a disposizione, quindi le motivazioni ci sono tutte».
Condividi il reparto con due giovanissimi portieri: che rapporto avete tra di voi?
«Siamo ancora tre adolescenti, tra di noi c’è un bellissimo rapporto, ridiamo e scherziamo. Forse perché siamo molto giovani e abbiamo molte cose in comune. Abbiamo appena iniziato il nostro percorso calcistico. In più, il nostro preparatore (Matteo Tomei) ci aiuta tanto, facendoci sentire uniti tra noi. Passiamo molto tempo insieme perché diversamente dal resto della squadra, noi abbiamo la nostra filosofia e il nostro lavoro».
Quando sei stato infortunato, ti ha sostituito Groaz. Cosa vi siete detti per il suo esordio? L’hai incoraggiato?
«È difficile consigliare qualcuno della mia età, Alessandro è un portiere e ragazzo fantastico, sa cosa fare in campo, sa gestire nervi e pressione. Penso sappia come arrivare pronto ad un match».
Ti abbiamo già ammirato per 4-5 interventi di grande livello: è la reattività la tua dote migliore o me ne suggeriresti un’altra?
«Penso che la reattività sia uno dei miei punti forti, perché non sono molto grande e quindi è più facile essere rapido con i piedi».
Qual è stata la parata più importante di questo inizio di campionato?
«Secondo me le più importanti sono state contro Castrovillari e Vibonese. Chissà, se non avessi fatto quei salvataggi, forse entrambe le partite sarebbero andate diversamente».
Che riscontro stai avendo dalla Lettonia per il tuo percorso? Sono felici di ciò che stai facendo?
«La mia famiglia e miei amici mi seguono, sono felici e orgogliosi. Guardano tutte le partite! alcuni miei vecchi allenatori mi hanno scritto per congratularsi e augurarmi successi futuri. Questo mi motiva a dare ogni giorno di più il massimo per crescere e migliorarmi».
Chi è il più divertente dello spogliatoio?
«Per me è difficile rispondere, perché spesso non capisco le battute in italiano, però trascorro molto tempo con altri under. Vitale e Forchignone sono i compagni più divertenti».
Infine, quali sono i tuoi sogni più grandi (a breve e lungo termine)?
«Il sogno più grande è quello di giocare ai massimi livelli in Europa (Italia o Germania) e magari la Champions League. Il sogno di questa stagione? Festeggiare il campionato al “Massimino” davanti a tutti i catanesi per renderli orgogliosi di noi».