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Dalla Valle dei Templi al Belice, il Giro rende omaggio ai luoghi del sisma

Di Redazione |

La 5/a tappa del 101/o Giro d’Italia di ciclismo, la seconda sulle strade siciliane, è un triste tuffo nel passato, con la rievocazione della tragedia del Belice. La splendida valle della provincia di Trapani 50 anni fa venne devastata da un violento terremoto che portò morte e distruzione. Una catastrofe spesso dimenticata, ma non dal Giro d’Italia che onora le 370 vittime e non solo: ricorda anche i mille feriti e i circa 70 mila sfollati. Fra il 14 e il 15 gennaio 1968, tre scosse violente (6,4 della scala Richter) causarono danni gravissimi nei Comuni di Gibellina, Menfi, Montevago, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Margherita del Belice e Santa Ninfa. Ed è proprio a Santa Ninfa che si concluderà la tappa di domani, dopo il via da Agrigento (153 i chilometri da percorrere).

LA TAPPA. Il ritrovo di partenza è fissato in piazza Vittorio Emanuele, nella città della Valle dei Templi, il via alla tappa verrà dato dalla Statale 640, alle 13,20. L’arrivo è fissato fra le 17 e le 17,30 in via Pio La Torre. Il percorso è pianeggiante e nella prima parte si snoderà lungo la costa, sulla Statale 115, a parte l’attraversamento cittadino di Sciacca. La seconda parte del percorso è tutta nella Valle del Belice, con alcune salite lunghe, ma senza grandi pendenze, malgrado i tre Gran premi della montagna di 4/a categoria: il primo è situato dopo 90,7 chilometri (430 metri d’altezza), a Santa Margherita del Belice; il secondo dopo 111,8 chilometri (405 metri), a Partanna; il terzo dopo 132,3 chilometri (380), a Poggioreale vecchia. Due i traguardi volanti che assegneranno gli abbuoni di 3», 2» e 1″: dopo 94,1 chilometri, a Montevago, e dopo 128,4 chilometri, a Poggioreale. Il finale della tappa si presenta in leggera discesa fino ai -2.200 metri, dove comincerà uno strappo di circa 1.200 metri con pendenza fino al 12 per cento. L’ultimo chilometro è in leggera discesa e poi sempre in leggera salita, con un rettilineo finale di 250 metri.

LA STORIA Il Giro d’Italia approdò ad Agrigento la prima volta nel 1965 (vittoria di Carlesi), poi nel 1993 (s’impose il danese Riis) e nel 2008 (Riccò). Agrigento è stata sede della prova dei professionisti su strada dei Mondiali 1994 di ciclismo vinta dal francese Luc Leblanc, davanti a Claudio Chiappucci e Richard Virenque. Santa Ninfa è all’esordio come città ospitante del Giro d’Italia.

QUALI PAESI (E A CHE ORA) SARANNO ATTRAVERSATI 

CARATTERISTICHE Tappa pianeggiante lungo la costa nella prima parte che si svolge lungo la statale 115 (a scorrimento veloce) salvo l’attraversamento cittadino piuttosto articolato di Sciacca. La seconda parte, interamente nella valle del Belice, è invece molto articolata e caratterizzata da alcune salite lunghe, ma di blanda pendenza classificate GPM. La seconda parte presenta tratti a carreggiata ristretta e talvolta con manto strade molto usurato. Ultimi km: finale in discesa leggera fino ai 2200 m dove svoltato a destra si percorre uno strappo di circa 1200 m con pendenze fino al 12%. Ultimo km dapprima in leggera discesa e in seguito sempre in leggera salita. Retta finale di 250 m su asfalto larga 7.5 m.

LA CLASSIFICA Dopo la quarta tappa, la Catania-Caltagirone questa la classifica

1. Rohan Dennis (Aus, Bmc) in 14h05’30”

2. Tom Dumoulin (Ned, Sunweb) a 0’01”

3. Simon Yates (Gbr, Mitchelton) a 0’17”

4. Tim Wellens (Bel) a 0’19”

5. Pello Bilbao (Esp) a 0’25”

6. Maximilian Schachmann (Ger) a 0’28”

7. Domenico Pozzovivo (Ita) a s.t.

8. Thibaut Pinot (Fra) a 0’34”

9. Patrick Konrad (Aut) a 0’35” 10. Carlos Betancur (Col) s.t. 12. Davide Formolo (Ita) a 0’37” 13. Diego Ulissi (Ita) a 0’47” 17. Valerio Conti (Ita) a 0’53” 20. Chris Froome (Gbr) a 0’55” 24. Fabio Aru (Ita) a 0’57” 30. Miguel Angel Lopez (Col) a 1’14” 34. Enrico Battaglin (Ita) a 1’20” 35. Andrea Montaguti (Ita) a 1’25” 39. Francesco Gavazzi (Ita) a 1’37” 44. Matteo Cattaneo (Ita) a 1’42”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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