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La profezia di Paolucci: «Il Catania andrà in B spinto da Biagianti»

Di Giovanni Finocchiaro |

«A Siena ho vissuto una grande esperienza, ho segnato in Serie A e anche in B. Catania? Un pezzo del mio cuore è sempre li. Resto rossazzurro nell’anima». Michele Paolucci quando nella stagione passata è andato a rinforzare il Floriana, squadra maltese capitanata da Riccardo Gaucci, ha accettato il trasferimento per rimanere a due passi dal Vulcano. E nella stagione che verrà, ci dice nella nostra chiacchierata esclusiva, «quasi certamente proseguirò l’avventura nella Premier maltese».

Ha visto, Michele, il match di Siena? «Ho sofferto come un pazzo davanti alla tv. Quando guardo il Catania divento un ultrà. Ero a casa, ho consumato un paio di scarpe perché non stavo fermo. Ora capisco i tifosi».

Che idea s’è fatto dopo l’uno a zero per i bianconeri? «Ho visto equilibrio tra due squadre che lottano per qualcosa di importante, la prima semifinale, tendenzialmente, è stata giocata con grande vigore da tutte e due le parti. Ma le squadre sono rimaste spesso bloccate».

Il risultato non premia gli sforzi dei rossazzurri. «Il Catania ha creato molto, il Siena ha approfittato di un infortunio del miglior portiere del campionato. Ma i miei ex compagni avrebbero anche potuto rimontare, si sono affrontate le due squadre meglio organizzate del momento».

Al ritorno che partita sarà? «Stupenda, ma con una grande e legittima tensione. Il Catania è più forte; individualmente ha grandi qualità, il Siena ha un grande allenatore, Mignani con cui ho lavorato. Era il vice a Latina e si notava già di che pasta è fatto. Gli avevo detto che avrebbe allenato grandi squadre. Adesso Lavora a Siena dove è un indolo ed è accompagnato da Vergassola che quanto esperienza e carisma non ha molto da invidiare a nessuno».

Leggiamo tatticamente il confronto. «La forza del Catania è nei singoli e nell’organizzazione che ha dato Lucarelli perché durante l’anno lo stesso allenatore toscano ha dimostrato di lavorare bene. Dall’altra parte Guberti e Marotta hanno le qualità migliori. Anche il Siena è una squadra è organizzata».

La prevendita a Catania prosegue a ritmi da non dire. «Il fattore Massimino incide sempre. Ci saranno 18 mila persone. So l’aria che si respira, so che cosa c’è adesso, in questo momento il Catania è un vulcano, ribolle come città e come squadra in attesa della partita. Il tifo del Catania farà come sempre la sua parte».

La spinta di una città potrebbe fare la differenza. «Penso che ogni catanese che ha cuore per il Catania darà tutto l’incitamento di cui la squadra ha bisogno. Ho parlato con Biagianti e ci siamo dati appuntamento a Pescara ed è li che lo aspetto».

Il capitano sta disputando una stagione magnifica. «L’ho detto a Marcolino in privato, mi piace farlo pubblicamente. Biagianti ha sostenuto partite stratosferiche, è l’anima di questa squadra e fa per tre, mette in campo un impegno commovente, è lo spirito della città, il capitano migliore che il Catania possa avere. E’ stato messo in discussione da subito, ma ha risposto concretamente».

Il tema conduttore del match di domani quale sarà? Teniamo conto anche delle caratteristiche avversarie. «In casa Siena, Marotta ha una qualità impressionante ed è un altro capitano che ha messo l’anima nel confronto d’andata, al di là dei gol che ha segnato: è un giocatore completo. Mi aspetto che il Catania parta forte e sono sicuro che il Siena non starà a guardare. Nella prima parte del match prevedo equilibrio».

C’è una zona del campo che risulterà caldissima, fondamentale? «Per come si sono schierate le squadre all’andata, la sfida sugli esterni avrà un peso davvero notevole. Al centro ci sono meno spazi, sugli esterni i giocatori del Siena possono essere attaccati e in quei ruoli il Catania ha molte soluzioni».

C’è un giocatore, a parte Biagianti, che indica come possibile protagonista o come sorpresa? «Occhio a Di Grazia».

Per ora non ha messo piede in campo durante gli spareggi. «Lo ribadisco una volta di più: occhio a Di Grazia».

L’altra semifinale è lo scontro tra Cosenza e Sudtirol. «I calabresi mi hanno stupito; vincere nei play off non è mai semplice, al ritorno possono ribaltare lo 0-1 di mercoledì. Hanno un grande allenatore, e sono la squadra che fisicamente sta meglio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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