L'impresa: un catanese al traguardo della Vasaloppet la gara di sci di fondo sui 90 km
La felicità di Salvino Signorello, catanese, 56 anni, riuscito a concludere la prestigiosa e dura prova che dal 1922 si svolge in Svezia
La partenza della Vasaloppet 2023
L’amore per la montagna e lo sci di fondo sono senza limiti per Salvino Signorello, capace di portarsi al via e completare i 90 km della Vasaloppet, la prestigiosa e unica classica di sci di fondo che si svolge dal 1922 ogni anno la prima domenica di marzo nella regione della Dalarna in Svezia.
Salvino Signorello, catanese, 56 anni, consulente aziendale esperto in marketing e sviluppo del territorio, complice il Covid, nel 2020 ha cominciato a cimentarsi nello sci di fondo e ha provato a iscriversi alla Vasaloppet che corrisponde per lo sci di fondo come la maratona di New York per l’atletica.
«Poi c’è stato lo stop per il Covid - racconta Signorello che vanta esperienze sportive nel tennistavolo - e quando avevo già perso le speranze mi è arrivato la conferma e un pettorale per l’edizione 2023. Ho vissuto una vigilia palpitante e l’emozione è stata poi tanta quando sono arrivato al villaggio di Salen in Svezia dove c’è stato il tradizionale via dalla Vasaloppet. Pensate allo starter eravamo in 16.000, una grande festa di sport e l’avvio di una bella avventura e di una sfida con se stessi sciando con temperature che toccavano punte dai meno 8 a meno 15 gradi».
«Esperienza unica - continua Signorello - 90 km fino ad arrivare al traguardo della città di Mora che ho diviso con tanti altri sciatori provenienti da tutto il mondo e che ho chiuso con il tempo di 9 ore 45’05”. Una grande festa e una sfida solo con se stessi portata al termine, mentre mi venivano in mente gli allenamenti pomeridiani con la lampada a Piano Vetore e sulla pista di fondo Poiana a Piano Provenzana, in massima sicurezza, un allenamento che si potrebbe lanciare come modo alternativo di fare palestra finito il lavoro».
«Quasi dieci ore di fatica - continua Salvino Signorello - un’esperienza fantastica, un evento che coinvolge un’intera nazione e che spero di ripetere il prossimo anno anche se non sarà facile perché non è facile assicurarsi il pettorale. Lungo il tracciato siamo stati seguiti e assistite dagli organizzatori e per tutti i 90 km siamo stati incitati e così la fatica per i chilometri e il gran freddo veniva meno. Non mi sono mai arreso e ho trovato per diversi chilometri anche la compagnia del fondista svedese Andreas Hedlund e alla fine la vista del traguardo è stato il momento più bello».
«È stato faticoso e molto appagante - sottolinea Salvino Signorello - basti pensare che da Bologna in giù non c’erano altri italiani in gara. Voglio ringraziare Carmine Tomio, della Val di Fiemme, l’organizzatore di un gruppo italiano, che vanta ben 25 partecipazioni alla Vasaloppet; la scuola fondo di Linguaglossa e in particolare i maestri Nikos Lo Giudice e Lucio Domanti e il presidente dell’Us Sci fondo Nicolosi Gaetano Giuffrida, la società con la quale sono tesserato».
«Sarebbe bello - conclude Signorello - poter organizzare una gara di fondo sull’Etna da inserire stabilmente nel calendario annuale di eventi sportivi, come la 0-3000 di corsa che ogni anno vede al via centinaia di corridori. Per farlo penso che ci vogliano molte meno risorse finanziarie e molto più disponibilità burocratica e potrebbero veramente nascere tanti e duraturi posti di lavoro».
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