Serie A: e si finisse a pari punti, qual è il criterio per decidere la classifica?
A quattro giornata dalle fine deciso solo lo scudetto, poi tutto in gioco per le coppe e per la retrocessione
E se in serie A ci fosse un arrivo a pari punti e ci fosse da stabilire le qualificate alle coppe europee, quale sarebbe il criterio? Fino ad ora – quando mancano 4 partite alla fine del campionato - l’unico verdetto è quello del campione d’Italia, con il Napoli di Osimhen che ha stravinto il campionato con largo anticipo. Tutto in ballo invece per le coppe e nelle lotta per non retrocedere.
Se si arriva in parità si guardano gli scontri diretti, poi la differenza reti e nel caso di ulteriore parità chi avrà segnato più gol. In caso di ulteriore parità si andrebbe al sorteggio (ma non nel caso si dovesse decidere la retrocessione in Serie B).
Dunque va guardata la classifica avulsa: gli scontri diretti tra le due o più squadre a pari punteggio durante la stagione. Chi ha ottenuto più punti avrà il posto migliore finale in classifica. Se tutto è ancora uguale, si guarderanno le differenze reti negli scontri diretti, poi quelle in generale in classifica. Semmai dovesse persistere ancora totale equilibrio si passerà a controllare chi avrà segnato di più, cioè l'attacco migliore.