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Grella: «Il Catania non molla. La situazione è complessa ma c’è fiducia nel futuro»

Il vice presidente: «Ad aprile il ritmo delle gare sarà normale e alcuni giocatori importanti recupereranno la condizione»

Giovanni Finocchiaro

13 Marzo 2024, 15:35

Catania Calcio, Pelligra e Grella

Catania Calcio, Pelligra e Grella

Gli errori sono stati ammessi, ma adesso si va avanti verso io clou della stagione. E in una sera di riunioni, confronti con tecnici, staff, giocatori, Vincenzo Grella in due ore di colloquio ci offre il suo punto di vista. Propositivo. In un momento delicato della stagione, l’analisi è lucida, proiettata anche nel futuro. Fiducia, rispetto, programmazione, collaborazione. Lavoro, soprattutto. E in vista della gara di venerdì in campionato col Cerignola e della prima di Coppa col Padova, il Catania ha bisogno di compattezza. Non la chiede, Grella. Ma se c’è un momento - aggiungiamo noi - in cui la città deve fare quadrato, è proprio questo.

Vice presidente Grella, cosa serve al Catania per tirarsi fuori da questa situazione?
«Lavoro, lavoro e ancora lavoro, anzitutto. E poi tanta fiducia. Parlare di fiducia non è un modo per prendere tempo e nemmeno per chiudere aiuto, la fiducia è il valore che ti permette di migliorare: se hai fiducia sei sereno, se sei sereno sbagli di meno e ottieni di più. Noi abbiamo grandi potenzialità, ogni settimana leggo e ascolto dichiarazioni che mettono in evidenza il valore assoluto della nostra rosa, lo fanno dirigenti e allenatori avversari, giornalisti e opinionisti in ambito nazionale, ma non mi incantano: a prescindere dalla nostra qualità, abbiamo un grande e urgente bisogno di migliorare sotto tutti i punti di vista. Sarà molto più lento e difficile, riuscire a farlo senza fiducia, ed è mio compito dare un impulso per accelerare».

Inizia adesso l’ultimo severo tour de force della stagione: il Catania non è al meglio ed ha soltanto 4 punti di vantaggio sulla Turris quintultima: come si può coltivare la fiducia?
«Apprezzando i miglioramenti anche minimi di ogni singolo e della squadra, partita dopo partita: è vero, ci troviamo in una situazione complessa ma tutto lascia immaginare che le cose possano naturalmente migliorare, sul piano della condizione atletica, della compattezza, dell’identità tecnico-tattica, della personalità collettiva».
Lei guarda sempre avanti e mai indietro, ha già dichiarato.
«A questa squadra non manca nulla e i ragazzi ne sono consapevoli. Per questo non guardo indietro ma avanti, per dare stimoli ed entusiasmo. La Turris è a quattro punti dal Catania ma a quattro punti dal Catania c’è anche l’undicesimo posto, siamo noi a scegliere la prospettiva quando guardiamo la classifica. Nei prossimi 20 giorni il Catania scenderà in campo 5 volte, saranno partite decisive per 2 obiettivi: attraverso le prossime gare di campionato ed incrementando il vantaggio sulla zona playout, potremo anzitutto confermare di aver ottenuto tramite la Coppa Italia un piazzamento playoff pari al terzo posto di cui parlai mesi fa».
Non è meno importante il secondo obiettivo: vincere un trofeo nazionale che nella sua storia il Catania non ha mai conquistato.
«Il nostro presidente e i nostri tifosi ci tengono moltissimo ed è un’occasione straordinaria, un doppio confronto affascinante contro un avversario molto forte. Ad aprile, poi, i ritmi del calendario torneranno normali ed alcuni giocatori-chiave, finalmente allenati con continuità oppure semplicemente recuperati, saranno pronti a dare il meglio».
Arriva la primavera e il pallone scotta: come si fa a rimanere lucidi?
«Ci serve creare un sistema, tutti insieme, in cui un eventuale risultato negativo non faccia venir meno la convinzione di poter centrare l’obiettivo: questo è il fattore decisivo per liberarsi definitivamente da ogni condizionamento mentale, per arrivare a vincere anche osando, nonostante l’importanza della posta in palio. L’esempio viene dai nostri tifosi: con il Rimini partivamo dallo 0-1, dopo la partita dell’andata, ma i 20 mila giunti al Massimino avevano comunque una grandissima fiducia nella possibilità di scrivere una pagina di storia e così è stato. Per avere dalla nostra gente questa fiducia, noi dobbiamo essere capaci di trasmetterla».
Come vuol farlo la società?
«La società si è espressa più volte nelle ultime settimane, per trasmettere questa fiducia, e io mi aspetto che l’esempio e le parole del presidente Pelligra siano sempre nel cuore e nella testa di tutti: ha investito moltissimo quest’anno, si è detto pronto ad investire anche in futuro, ha chiarito che per la prossima stagione la società potrà contare su nuovi componenti del consiglio di amministrazione e sull’innesto di ulteriori figure dirigenziali nel club. Penso che tutto questo possa darci la forza per andare oltre l’amarezza che può nascere da un risultato negativo. Vorrei che la consapevolezza di avere un grande futuro prevalesse sempre, anche quando si è delusi».
Pelligra ha speso molto, in questa stagione…
«Capisco i tifosi che si preoccupano degli ingaggi, dei contratti, delle strutture e di tante altre questioni che non si riferiscono immediatamente al campo, questo è confortante perché vuol dire che sono attenti e maturi, a loro voglio dire che il club è forte, solido e gestito con senso di responsabilità. Una cosa deve essere chiara e va ribadita, per quanto possa essere logica: quando il presidente sceglie tra due o tre opzioni di investimento in un settore, dopo un’attenta analisi con l’intero board del Catania, lo fa nella piena e assoluta convinzione, avendo esaminato ogni aspetto, incluse le possibilità di riuscita. Per amore del Catania, sceglie spesso la soluzione che può garantire il maggior impatto positivo nel tempo più breve. Per esempio, la cifra stanziata per l’attività tecnica di formazione e monitoraggio del territorio, attraverso la struttura guidata da Teo Coppola, poteva essere ripartita in tre bilanci anziché in uno ma lui ha preferito quest’ultima opzione, perché vuole arrivare più in fretta possibile a creare un sistema in cui i giovani più interessanti della nostra area geografica giungano naturalmente ad indossare la maglia del Catania».