In vista della gara Francavilla-Catania, per mister Zeoli «serve una squadra solida anche in campionato»
Il tecnico: «Marsura è stato un esempio, ha giocato dieci minuti in Coppa dando tutto quel che poteva Sturaro ha quasi recuperato, tornerà col Messina, Ndoj è forte ma sarà gestito dopo aver recuperato la condizione fisica»
«Siate tutti Marsura». Michele Zeoli mette in vetrina colui che per tre quarti di stagione è stato additato come un esempio all'incontrario: errori, carattere tutt'altro che deciso, qualche guaio fisico. L'arrivo dell'allenatore di Civitavecchia ha rivitalizzato più di un componente del gruppo che non sembrava schiodarsi dalle ultime file. Marsura è uno di questi. Alla vigilia del confronto di Francavilla (domani alle 18,30), determinante per risalire dalla zona pericolosa, Zeoli lo addita come un esempio: «Si è “sparato” dieci minuti come se fossero gli ultimi, i più importanti. E i risultati sono arrivati. Non importa il minutaggio che sosterranno i giocatori, ma il modo in cui li affronteranno».
Ecco, Zeoli indica l'atteggiamento giusto. Mettendo dentro anche Celli, Cianci, lo stesso Costantino, Peralta. Non Sturaro: «Rientrerà contro il Messina, non possiamo affrettare i tempi per non rischiare». Mettendo dentro anche Ndoj: «Soffre fisicamente e sotto il profilo personale. Lo abbiamo messo in mischia presto, troppo presto, per portarlo a livello dei compagni. Ndoj è forte, il valore non si discute. Va gestito con pazienza».
Prima di far cenni all'avversario, l'allenatore del Catania ha voluto precisare: «Sulla formazione sto ragionando anche in funzione della capacità di recupero di chi si è speso per 120 minuti in Coppa. Vedremo all'ultimo istante chi starà meglio. Quanto al Francavilla le cifre, e non solo, dicono come in casa abbia fatto bene, nelle ultime sei gare ha accumulato 12 punti, per sei partite non ha beccato gol. Non è solo Artistico, il Francavilla. Ha un centrocampo ben assortito, spinge molto in casa, in difesa spesso si fa valere. Mi aspetto una gara con lo stesso “clima” di Torre del Greco, ma dovremo assicurare un approccio totalmente diverso».
Cosa trasferire in campionato dopo la vittoria della Coppa? Zeoli punta sull'autostima, sulla collaborazione tra reparti, sulle motivazioni: «Gli abbracci tra i giocatori, protagonisti e non sono un segnale. Anche la sicurezza che ho avuto, dopo aver segnato con Costantino, nell'ultima azione disperata della gara portata avanti dal Padova. In quel frangente ho avuto la sicurezza che non avremmo preso gol perché ho visto una squadra concentrata, disposta a sacrificarsi per difendere quel che aveva conquistato poco prima».
Ci sarà da gestire le forze e a tal proposito, Zeoli fa riferimento allo staff medico e al preparatore prof. Giovanni Petralia: «Abbiamo margini di miglioramento evidenti, con il prof. Petralia condividiamo un'idea importante ovvero che la condizione ideale va ricercata senza subire l'allenamento. Al contrario, bisogna recuperare le energie nervose dopo la Coppa e dare intensità con intelligenza alla gestione della partita».
Lo schema individuato parte dalla base del 3-5-2. Zeoli non dà riferimenti, ma puntualizza: «Ci sono esigenze alle quali alcuni giocatori devono adattarsi con spirito collaborativo». Non lo chiama sacrificio, non lo è affatto. Adesso che il Catania ha la possibilità di giocarsi i prossimi due match ball per allontanarsi dalla zona calda, deve dare fondo a tutte le proprie energie. Della gara contro il Messina non s'è ovviamente discusso. Della presenza dei tifosi a Francavilla, sì. E Zeoli ha sottolineato la possibilità di avere al fianco chi incita e sostiene.