Non segna ma corre, ecco Alessandro Raimo: «Grazie a nonno Aldo Agroppi»
Il centrocampista rossazzurro è uno dei beniamini del pubblico del Massimino
Un gregario che corre e suda la maglia. Bastano un paio di particolari per fare di Alessandro Raimo uno dei giocatori più amati del momento. Sbaglia i cross? Non segna? Corre. E anche tanto. E il suo impegno nel Catania degli otto risultati utili di fila non è passato in secondo piano.
Otto risultati utili di fila, dunque. Lei, Raimo, ha giocato tutte queste gare. Quali sono stati i meccanismi che vi hanno portato a migliorare?
«Uno dei punti da sottolineare è il recupero di diversi giocatori, ora essendo quasi tutti disponibili abbiamo alzato il livello degli allenamenti e della competizione. Mettiamo qualcosa in più che la domenica portiamo in campo prendendo sempre più fiducia in noi stessi. Ecco perchè arrivano i risultati».
Lei ha conquistato un posto da titolare. Cosa ha influito tra intesa più solida con i compagni e adattamento agli schemi di Toscano?
«Abbiamo trovato maggiore solidità sia nell'applicazione degli schemi che nella disponibilità dell'organico. In questo modo lavoriamo tutti allo stesso modo e in campo si nota».
Catania Avellino sarà una partita attesa. Immagina lo stadio pieno?
«Una partita attesa spero che lo stadio sia pieno. I tifosi non sono mai mancati, è una gara di cartello e i risultati che abbiamo ottenuto ultimamente ci permetteranno di giocare in uno stadio pieno una gara bella, impegnativa con il pubblico a sostegno».
Gli irpini sono forti in attacco e nello sviluppo del gioco. Come si possono arginare?
«C'è un avversario valido, sarà importante aumentare l'attenzione ed essere compatti. Dobbiamo cercare di limitarli nei loro punto di forza, come lo sviluppo del gioco e l'incisività in attacco. Stiamo lavorando per arrivare alla gara nel migliore dei modi».
In fase realizzativa il Catania partecipa con tutti gli effettivi coprendo l’assenza di inglese. Segna chi si inserisce. Le manca il gol?
«Penso sia un aspetto positivo perchè i gol arrivano da chiunque si inserisca, è mancato Inglese ma abbiamo cercato di sopperire alla sua assenza. Essendo il migliore marcatore qualcosa poteva mancare. Ma con il suo rientro speriamo di fare ancora di più in termini pratici. Il gol, ci penso spesso spero arrivi prima possibile per aiutare la squadra. Lavoro al meglio per esultare perchè vorrei che fosse utile alla squadra. Altrimenti preferisco rimanere a bocca asciutta ma con una vittoria ottenuta dal gruppo».
La sua corsa sulla fascia è l’impegno piacciono al pubblico. Come è arrivato a progredire?
«Sono felice che si noti, anche perchè penso che l'impegno debba essere un punto di partenza e non deve mai mancare».
Ancora sulla gara di domenica. Avellino destinato alla B?
«Come detto l'Avellino è forte, lo dimostra la classifica, lo dimostra il fatto che comunque gli irpini hanno ottenuto tanti risultati utili di fila, sono galvanizzati, penso che le ultime gare della stagione regolare siano fondamentali per loro e per le avversarie. Ci saranno gare difficili per loro e per il Cerignola, credo che tutto si deciderà all' ultima sfida. Gli irpini hanno compiuto un percorso molto positivo».
E il Catania quinto in classifica dove può arrivare nel percorso play off?
«L'importante è finire la stagione regolare al meglio per ottenere il piazzamento migliore in classifica, dobbiamo arrivare bene ai play off per prendere una rincorsa ulteriore».
Quanti rimpianti per i punti persi contro squadre alla portata?
«Sono dell'idea che dobbiamo guardare avanti perchè in questo momento ciò che importa sono le prossime tre gare e dobbiamo presentarci nella maniera migliore ai play off. Siamo tranquilli, siamo concentrati».
Per la prima volta vive fuori da casa.
«Non è la prima esperienza fuori dalla Toscano, ho sempre vissuto fuori ma mai così distante. Quella attuale rappresenta l'esperienza più distante da casa. Sono sincero, mi sono trovato bene a Catania. Sarà perchè la città è bella, solare, sul mare. Io sono cresciuto sul mare. Mi sono ambientato subito soprattutto con le persone. Ho trovato accoglienza, bella esperienza».
E Aldo Agroppi cosa le ha insegnato?
«Il nonno ha sempre fatto parte della mia vita calcistica fino a qualche mese fa purtroppo. Mi ha lasciato tanto, se oggi sono qui debbo tanto a lui che mi ha insegnato parecchio sotto tanti punti di vista. Ed è stato il primo a sostenermi facendomi capire che prima del calciatore deve esserci l'uomo, sono contento che la gente apprezzi il comportamento. Sono orgoglioso di averlo avuto come nonno».