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Calcio caos, il Tar “ordina” i play out in serie B e sul Palermo non è ancora detta l’ultima parola

Di Redazione |

ROMA Come la scorsa estate, anzi peggio. Il campionato di Serie B non trova pace: la stagione 2018/2019, cominciata in ritardo per la decisione estiva di ridurre il format da 22 a 19 squadre seguita da infiniti ricorsi, non si sa ancora come e quando terminerà. Il motivo è noto: il caso Palermo, sanzionato dal Tribunale federale nazionale con la retrocessione all’ultimo posto per presunti illeciti amministrativi commessi nel triennio 2014/2017, ha stravolto la classifica, “liberato” un posto per i play-off (preso dal Perugia) e prodotto la discussa abolizione del play-out, decisa dal consiglio direttivo della Lega di B tra molti dubbi persino del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.

Palermo arrabbiato, come i circa 200 tifosi che oggi hanno raggiunto Roma per manifestare il proprio disappunto davanti alla sede della giustizia Figc, e ancora in attesa del giudizio di appello, rinviato a mercoledì prossimo, 29 maggio: il presidente della Corte federale Sergio Santoro ha deciso infatti di astenersi dal giudizio a seguito delle notizie di stampa relative al suo presunto coinvolgimento, come indagato, in un’inchiesta giudiziaria per casi di corruzione al Consiglio di Stato. Mercoledì prossimo a presiedere la riformata Corte, chiamata a decidere sul caso Palermo, sarà dunque Luigi Caso. Nel frattempo, però, come già stabilito dalla Lega di B la scorsa settimana, i play-off vanno avanti e non aspettano un’eventuale assoluzione della società rosanero.

Ma non è tutto perchè, in attesa della discussione collegiale dell’11 giugno, la presidente della sezione prima ter ha rilevato come sia “necessario preservare le condizioni sportive e agonistiche della squadra per sostenere le partite di play-out, che non possono avvenire nell’imminenza dei nuovi campionati di calcio”. Per il consiglio direttivo della B, però, tali motivazioni non sono sufficienti per dare il via libera al play-out, salvo poi annullarne la validità in caso di pronuncia avversa della stessa sezione. Dunque play-off avanti senza aspettare la fine del procedimento sul Palermo, play-out fermi senza rispettare le ragioni del Foggia. Che a questo punto dovrà continuare ad allenarsi almeno fino all’11 giugno, restando sulla graticola così come la Salernitana (possibile sfidante se venisse confermata la sanzione al Palermo) e anche il Venezia, che potrebbe in teoria essere richiamato a giocare il play-out se la sanzione della squadra siciliana venisse cancellata o ridotta. Insomma un caos totale e, al momento, senza apparente soluzione.

Cosa accadrà se mercoledì prossimo la Corte d’appello dovesse dare ragione al Palermo e restituirgli il terzo posto in classifica? Una sola cosa è certa: la Lega di B ha dato il via libera ai play-off rimarcando l’esecutività immediata della sentenza di primo grado emessa dal Tfn e non torna indietro. Stessa cosa, però, non ha fatto con il decreto monocratico emesso oggi dalla presidente dalla sezione prima ter del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, Germana Panzironi, che ha accolto la domanda cautelare del Foggia e ha sospeso l’efficacia della decisione con cui il consiglio direttivo della B ha annullato il play-out. Pur rimandando la trattazione collegiale della questione alla camera di consiglio fissata per martedì 11 giugno, il Tar ha ritenuto sussistere “un pregiudizio grave e irreparabile” nei confronti del Foggia, privato dalla “possibilità di disputare i play-out”.

Nelle motivazioni del decreto, Germana Panzironi ha rilevato “una disparità di trattamento nell’ambito delle modifiche” alla graduatoria scaturite dalla retrocessione del Palermo in ultima posizione: mentre il Perugia è stato promosso ai play-off, per il Tar “al Foggia è stato impedito di giocare il play-out”. (COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA