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Mondiale di ciclismo in Ruanda tra rischio ebola, malaria e rabbia

Per la prima volta la corsa iridata in Africa

Redazione La Sicilia

20 Settembre 2025, 18:06

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Gli addetti ai lavori definiscono questi Mondiali di ciclismo su strada a Kigali, in Ruanda, i più duri di sempre per l’altitudine elevata e le salite impegnative. Ma oltre alle sfide fisiche, gli atleti dovranno affrontare anche minacce infettive invisibili, legate all’ambiente locale.

Malaria, il rischio numero uno

Il primo nemico arriva dal cielo, trasportato dalle zanzare. «Il rischio numero 1 – spiega l’infettivologo Matteo Bassetti all’Adnkronos Salute – è la malaria, presente tutto l’anno in Ruanda». L’esperto sottolinea l’importanza della profilassi farmacologica, fondamentale per evitare questa gravissima malattia: «Mi auguro che tutti i ciclisti, italiani e non africani, abbiano ricevuto le raccomandazioni necessarie e si siano sottoposti a una corretta profilassi».

Altri rischi infettivi da vettori e contaminazioni

Oltre alla malaria, c’è un rischio minore ma comunque presente di febbre gialla, altra infezione trasmessa da vettori. Non mancano poi le preoccupazioni per salmonella, tifo e altre tossinfezioni legate soprattutto a possibili contaminazioni alimentari o dell’acqua. Tuttavia, Bassetti mostra fiducia nell’organizzazione degli eventi: «Quando si organizza un mondiale, si fa di tutto per abbattere il rischio di queste malattie».

Preparazione e precauzioni mediche: il punto dal team belga

Il medico della squadra belga, Kris Van der Mieren, riferisce di una preparazione iniziata un anno prima della gara, con protocolli medici dettagliati simili a quelli consigliati a chi viaggia in Ruanda per altri motivi. Le principali misure riguardano le vaccinazioni (da epatite A a tetano), somministrate nel momento più consono per non interferire con la performance sportiva.

La profilassi antimalarica prevede una pillola al giorno dal giorno prima del viaggio fino a sette giorni dopo il rientro. In valigia non mancano antibiotici, antidolorifici, disinfettante per le mani e spray repellenti, oltre a zanzariere per la prevenzione anti-zanzare durante il riposo.

Attenzione all’acqua potabile e al rischio rabbia

Van der Mieren evidenzia anche l’importanza di assumere solo acqua sicura per ridurre i rischi di contaminazioni e tosinfettazioni. Un ulteriore timore è rappresentato dalla rabbia, che può essere trasmessa da morsi di animali infetti, anche se il rischio è basso. In caso di morso, sarebbe necessario un immediato pronto soccorso e un possibile rimpatrio sanitario.

Massima coordinazione tra medici internazionali

Per garantire la massima sicurezza, Van der Mieren riferisce che i medici dei Paesi partecipanti sono in costante contatto tramite un gruppo WhatsApp, per scambiare informazioni aggiornate e consigli in tempo reale.