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Siracusa in serie D, Maiolese (e il fondo arabo) chiede più tempo alla Figc

Di Manuel Bisceglie |

Siracusa col fiato sospeso. Se sarà Serie D o meno, lo sapremo lunedì dopo le 15 quando scadranno i termini per l’iscrizione. Teoricamente, dopo l’ok del Comune al Fondo arabo della Zurich Capital Funds rappresentata dall’imprenditore genovese Alfredo Maiolese, non dovrebbero esserci problemi. Ma il condizionale è d’obbligo perché lo stesso Maiolese ha sostanzialmente messo le mani avanti.

«Noi abbiamo tutto pronto, per ciò che concerne staff e organizzazione, ma occorrerà buon senso da parte della Figc. Perché siamo venuti a conoscenza del bando soltanto venerdì pomeriggio. Io ero in treno da Genova a Milano e sono stato contattato dal legale Paolo Giuliano, avvocato del sindaco Francesco Italia, il quale mi aveva prospettato questa possibilità dopo che a Palermo non era andata a buon fine la nostra proposta. Ci siamo messi a lavorare, ne ho parlato con i rappresentanti del Fondo arabo e abbiamo colto questa opportunità ma capite bene che dall’ok del Comune di Siracusa, sabato mattina, alla predisposizione di tutto entro il lunedì è complicato anche per un colosso come il nostro».

Sostanzialmente Maiolese – nella telefonata fatta in Figc sabato mattina – ha chiesto un giorno di tempo in più, «perché tecnicamente un bonifico che arriva dagli Stati Uniti ha bisogno di due giorni lavorativi. Se avessimo saputo di questa opportunità quindici giorni fa, allora ci sarebbero state tutte le ragioni di questo mondo, ma in tempi così stretti è molto difficile. Io spero che prevalga il buon senso, ho chiesto l’Iban in federazione ma si sono arrabbiati».

Dunque prima di cantar vittoria (come hanno fatto molti tifosi nelle ultime ore lasciandosi andare a facili entusiasmi) bisognerà capire cosa succederà, perché se la Figc rimarrà intransigente sui termini di scadenza, l’istanza presentata in ritardo rischierà di essere rigettata. «Stiamo parlando di una rigidità incomprensibile – ancora Maiolese – anche perché il nostro Fondo prima della proposta per l’acquisizione del Palermo calcio non aveva mai partecipato al bando per un titolo sportivo. E’ una novità, siamo entusiasti se riuscissimo a fare calcio in una bella città come Siracusa, programmando una rapida risalita nei professionisti, ma ci devono tutti mettere nelle condizioni giuste perché non stiamo trattando bruscolini».

Dall’altra parte, poi, c’è il gruppo dell’imprenditore piemontese Giancarlo Travagin che, seppur avendo annunciato di essersi ritirato dal bando per non aver compreso le ragioni della riapertura dopo la presentazione della domanda entro il primo termine di martedì scorso, ha annunciato una sorta di “battaglia legale” nei confronti del Comune, per la quale lo stesso sindaco Italia ha replicato: «I loro avvocati ho l’impressione che non saranno gli unici a parlare di questa vicenda…».

Si preannuncia ancora una estate calda sotto tanti aspetti, per la questione Siracusa Calcio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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