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Catania, Cicerelli shock: frattura del malleolo e stop di quattro mesi dopo il durissimo fallo contro il Latina

Il trequartista, colpito duro da Porro del Latina, lunedì s’era mostrato ottimista, ma adesso dovrà seguire un lungo percorso di recupero

Giovanni Finocchiaro

26 Novembre 2025, 08:31

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Cicerelli infortunato

Cicerelli soccorso dopo l'infortunio (Foto Filippo Galtieri)

Il rimpianto, la rabbia, il disagio per la squadra e per il ragazzo avranno la durata di quattro mesi almeno (stima ipotizzata a caldo). Il Catania perde Cicerelli per un tempo lunghissimo: frattura del malleolo tibiale e una multipla lesione della caviglia destra.

Risonanza magnetica e Tac hanno sovvertito le speranze di un lunedì mattina durante il quale, alle 8 in punto, il trequartista s'era presentato allo stadio Massimino assistendo alla seduta di scarico dei compagni. E dalle parole che esprimevano cauto ottimismo, dalla sua faccia meno preoccupata del giorno prima tutti avevano intuito, sperato, ipotizzato assenza di complicazioni così gravi. Invece il verdetto che gli esami strumentali eseguiti dallo staff medico rossazzurro hanno rivelato tutto il contrario.

L'entrata killer di Porro dopo pochi secondi andava sanzionata con il rosso. Le parole pronunciate al termine della gara dal tecnico del Latina, all'insegna del "può capitare, il calcio è fatto di fisicità" sono state giudicate e condannate con comprensibile rabbia dai tifosi che ieri sul web e sui nostri social, ma anche su quelli del Catania Fc hanno usato parole durissime.

Il Catania subisce un danno incalcolabile perché perde uno dei giocatori più rappresentativi dell'organico e dell'intera Serie C. Non sono solo le cifre a confermarlo, ma l'atteggiamento che il ragazzo ha sempre offerto ai compagni: umiltà, collaborazione, altruismo, positività.

I dirigenti non hanno espresso commenti ufficiali dopo la notizia di ieri pomeriggio. Una scelta che va spiegata attentamente. Il fatto è accaduto, c'è poco da commentare sul rosso non dato, sul comportamento di un arbitro che ha sorvolato anche su altri episodi. Quello che si sono detti ieri dirigenti e calciatori riguarda il futuro. Il Catania deve guardare avanti e pensare a conservare il primato, lottando pallone su pallone a cominciare dalla trasferta di sabato a Picerno.

La reazione dei calciatori è stata, ovviamente, di rabbia, subito dopo di orgoglio: "Lottiamo per Cicerelli". Una piena assunzione di responsabilità ulteriore, un modo di fare quadrato e giocare per la maglia, per la città, per Aloi. Adesso anche per Cicerelli. La maglia di Aloi è stata portata dentro lo stanzone prima della gara di Casarano. Qualcosa del genere potrebbe accadere anche a Picerno e poi, ancora, venerdì 5 in occasione del confronto interno con il Crotone, in orario serale, al Massimino.

Il Catania, anche se non ne avvertiva la necessità, ha un motivo in più per lottare in campo. Senza perdere la lucidità, restando concentrato su avversari, allenamenti quotidiani, vita di gruppo che fatti del genere consolidano una volta di più.

C'è un precedente simile ed è datato 31 ottobre 2013. Altre categorie, ma in Juventus-Catania sul 4-0 Bergessio fu colpito duro da Chiellini. Risultato acquisito per i bianconeri, non c'era motivo per duellare in maniera rude. L'argentino pagò un'entrata fuori ordinanza con la frattura di tibia e perone. L'ex azzurro si scusò, ma la squadra perse un giocatore simbolo.

Il paragone, adesso, regge fino a un certo punto. Il Catania ha giocatori – proprio nel ruolo di trequartista – che possono, devono sostituire un compagno che ha un'abilità fuori dall'ordinario. Sarà una gara per un posto in campo tra tecnica, concorrenza leale, solidarietà per chi dovrà stare a guardare dalla tribuna.