13 dicembre 2025 - Aggiornato alle 20:46
×

Calcio Serie B

Inzaghi e la crisi, l'allenatore indica la strada : «Così il Palermo deve tornare in alto»

Il tecnico: «Nessun dissidio all’interno dello spogliatoio, nessuna multa. Al mercato penseremo a tempo debito. La Carrarese? Vi spiego come abbiamo organizzato il match»

Manuel Mannino

28 Novembre 2025, 17:00

Inzaghi: «Così il Palermo deve tornare in alto»

È stata una lunga settimana quella che ha accompagnato il Palermo alla prossima sfida di campionato, in programma domani alle 19.30 al “Barbera” contro la Carrarese. Il pareggio (1-1) conquistato domenica in rimonta a Chiavari non ha scacciato l’aria di crisi, piuttosto ha alimentato i malumori intorno alla squadra guidata da Inzaghi, che sembra aver dimenticato la formula vincente per la vittoria. Il campionato è ancora lungo, ma il Monza primo a +9 sui rosanero sembra già inarrivabile per questo Palermo. Il secondo posto, occupato dal Modena, dista 6 lunghezze. Un divario importante, ma non insormontabile. Occorre però ricominciare a correre e soprattutto non lasciare altri punti per strada a partire da domani.

A Chiavari ha fatto scelte nette: fascia da capitano a Bani, Brunori in panchina per 90’ e Segre in campo a secondo tempo inoltrato. Inzaghi, messaggio allo spogliatoio?

«Nessun messaggio. Brunori è il capitano di questa squadra meritatamente, si comporta sempre in modo eccezionale. Ho dato la fascia a Bani perché ha giocato centinaia di partite in Serie A e voglio che si prenda la responsabilità di alzare il livello della squadra. Mi aspetto che i nuovi, me compreso, invertano il trend e trascinino la squadra. Ma vale anche per chi c’era già. Vi assicuro che questa squadra si allena a 2000 all'ora. Non c'è stato alcun comportamento sbagliato, né alcuna multa. Ma alle prime difficoltà abbiamo fatto fatica a riprendere la strada. C'è da lavorare di più, ma io sono sempre più carico e contento di aver sposato questa causa. Abbiamo un tifo di un'altra categoria e penso dalla mattina alla sera a come far fare a questa squadra il salto di qualità. Sento una stima incredibile girando la città, come se stessimo vincendo tutte le partite e questa responsabilità mi galvanizza. Alla nostra gente chiedo solo di dare una mano ai ragazzi per 90 minuti, poi accetteremo fischi o applausi».

L’ultimo mese e mezzo ha evidenziato un calo sul piano fisico oltre che di risultati.

«Per me non è un calo fisico, penso che sia un problema mentale. La squadra corre e molte volte va più forte nel secondo tempo. A Chiavari meritavamo di andare in vantaggio. Se lo avessimo fatto nei primi 10 minuti sarebbe stata una gara come quella di La Spezia o Bolzano. Poi alla prima disattenzione abbiamo preso un gol che una squadra come noi non può subire. Forse ci scoraggiamo un po’ troppo, ma nel secondo tempo abbiamo avuto due occasioni clamorose con Pohjanpalo. Il miglioramento passa dalle partite e dalla fiducia. Dobbiamo tornare a vincere».

Ci sono problemi strutturali della squadra su cui intervenire?

«Dopo nove-dieci partite ho detto che eravamo più avanti e probabilmente mi sbagliavo. Alla prima difficoltà sono emersi gli spettri del passato, quindi abbiamo dovuto ricominciare a lavorare di più, a creare un’anima e un’ossatura. Facciamo al meglio le partite prima del calciomercato, poi penseremo a quello che potrà migliorare questa squadra. Mi auguro che i miei giocatori si rendano conto della fortuna che abbiamo e che si tengano stretta questa maglia e questa società, perché non ce n’è così in giro, neanche in Serie A».

Il Palermo produce, ma non riesce a capitalizzare le azioni. Come si risolve questo problema?

«Soltanto con il lavoro. Con la qualità dei nostri giocatori dobbiamo tirare più spesso in porta. A Chiavari però quei giocatori che devono prendersi in mano la squadra hanno incominciato a farlo, Palumbo in primis, andiamo avanti così, anche se poteva fare tre gol ed è quel che gli chiedo».

La vendita dei tagliandi per Palermo-Carrarese va a rilento, dopo settimane in cui vedere circa 30mila spettatori al “Barbera” era diventata quasi una normalità.

«Non mi va di fare proclami, finora la nostra gente è stata fantastica. Se domani ci saranno meno tifosi del solito dovremo essere bravi a riportare allo stadio chi veniva prima. È una grande sfida e mi piace».

Ha pensato ad un cambio modulo per far fare più gol alle punte?

«Prima bisogna costruire le fondamenta, altrimenti i moduli diventano parole al vento. Ci sono altre cose che hanno la priorità. Rispetto agli altri anni siamo migliorati molto nella fase difensiva. Siamo da secondo-terzo posto in classifica e per arrivarci dobbiamo migliorare con la palla e servire meglio i nostri attaccanti, come fatto a Chiavari dove abbiamo ripreso la partita».

Che squadra è la Carrarese?

«Ha lo stesso allenatore da quasi 3 anni. Calabro è bravo e ha messo in difficoltà chiunque. Li rispetto, sono una squadra collaudata. Ma per il momento penso poco agli altri. Piuttosto penso a tornare ad essere il Palermo e a far divertire i tifosi che meritano di più. Vasic? E’ l’emblema del fatto che bisogna dar coraggio a questi ragazzi. A Chiavari ha fatto un’ottima gara e ora è un titolare, ha grandi doti, è un talento».