SERIE D
Il Messina batte la Vigor Lamezia e non è più fanalino di coda: ma si dimette il direttore sportivo
I giallorossi cominciano la rincorsa salvezza. A far rumore però è l'annunciato addio di Giovanni Martello, che ha rimesso il suo mandato nelle mani della società
L'esultanza per il gol di Roseti (foto di Francesco Saya)
Avviso ai naviganti: il Messina non è più ultimo. E si rigetta in piena corsa per tirarsi fuori dalla zona play out. La squadra di Pippo Romano si aggiudica il match contro il Vigor Lamezia grazie a unʼintuizione in avvio di gara di Roseti, e dà continuità ai propri risultati. I giallorossi dopo il pareggio esterno di Ragusa infatti conquistano altri tre punti che rappresentano ossigeno puro, in attesa che nelle prossime ore venga siglato il passaggio di proprietà. Fa notizia nel post gara lʼannuncio a sorpresa del direttore sportivo Giovanni Martello, il dirigente ha comunicato in conferenza stampa le proprie dimissioni. Vedremo se verranno accettate dalla società.
Pippo Romano alla vigilia aveva chiesto ai suoi una prestazione da Messina, perché aveva fiutato la trappola. Infatti il Vigor Lamezia si è confermato avversario di grande livello, e solo grazie a una prova da voti alti i messinesi sono riusciti nellʼimpresa. Romano non ha ancora Orlando, e recupera Roseti dal 1ʼ. In porta cʼè Sorrentino che sarà il migliore in campo. In difesa ci sono De Caro, Trasciani e Bosia. In avanti la coppia: il compagno di Roseti è Toure.
Pronti via, e al 5ʼ il Messina è già avanti: la palla cade in area dopo il cross da destra di Maisano, in area raccoglie Cristian Roseti, che stoppa e spara in rete. Il gol fa esplodere i 500 tifosi giallorossi. I padroni di casa vanno vicini al raddoppio al 15ʼ, Toure sfonda in contropiede, lʼattaccante entra in area di rigore avversaria e sgancia il destro, la palla è deviata e il portiere ospite respinge in modo fortunoso una palla diretta in rete. La reazione degli ospiti è affidata a Simonetta, il suo destro è potente ma impreciso. La gara resta bloccata in mezzo al campo, il Messina gestisce il vantaggio, mentre il Lamezia prova a creare gioco, ma senza quasi mai impensierire la difesa di casa.
Nella ripresa il trend non cambia, soprattutto allʼinizio: i calabresi tengono il pallino provando ad arrivare con la sfera dalle parti di Sorrentino, ma senza riuscirci, mentre gli uomini di Pippo Romano si difendono e ripartono in contropiede. Al 22ʼ il Lamezia arriva alla conclusione con Catalano, lʼattaccante entra in area messinese e esercita il destro. Palla in curva. Cresce il forcing degli ospiti così Romano corre ai ripari, fa entrare Tesija al posto di Roseti. Al 28ʼ Catalano sfiora il pari: il cross da sinistra prende una traiettoria strana e solo un grande intervento di Sorrentino evita il pari. Il Messina soffre, i giallorossi perdono lucidità. Poi al 34ʼ Clemente, neo entrato, si mette in proprio e, galoppando sullʼout di destra, prima dribbla il suo avversario e poi dai 20 metri calcia in porta (alto). Al 40ʼ un altro brivido: il Lamezia sfonda sulla destra con La Vecchia, il giocatore entra in area e batte a colpo sicuro in rete, ma Sorrentino è gigantesco e salva il vantaggio. Poi niente altro fino al 96ʼ.
Il tabellino
Messina- Vigor Lamezia 1-0
Messina (3-5-2): Sorrentino 7,5; De Caro 6, Trasciani 6, Bosia 6 (12’ st Clemente 6); Maisano 6, Aprile 6, Garufi 6, Saverino 6, (30’ st Azzara 6), Bombaci 6 (44’ st Fravola sv); Touré 5, Roseti 6,5 (25’ st Tesija 5,5). A disp.: Paduano, Zucco, Elia, Sturniolo, Ivan. All. Pippo Romano 6,5.
Vigor Lamezia (4-3-3): Ianni 5,5; Amendola 5,5 (20’ st Riga 6), Del Pin 5, Montebugnoli 5,5, D’Anna 5; Simonetta 6, Staiano 6, Bammacaro 6 (26’ st La Vecchia 6); Catalano 6, Tandara 5 (35’ Spanò 5,5), Marigosu 5. A disp.: Verdosci, Marcellino, Guerrisi, Curcio, Andreassi, Gaudio. All. Renato Mancini 5.
Arbitro: Scarano di Seregno 6.
Reti: 5’ Roseti.
Note: circa 700 gli spettatori, circa 100 quelli provenienti da Lamezia Terme. Espulsi: al 49’ st Riga per gioco violento. Ammoniti: Trasciani, Marigosu, Sorrentino, Azzara. Angoli: 2-3. Recupero: 3’ e 6’.