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Serie C

Casasola, il Catania e l'orgoglio argentino per correre verso la B

L’intervista con il laterale rossazzurro protagonista del confronto vinto in casa con il Crotone: «Società organizzata, tecnico esperto»

Giovanni Finocchiaro

08 Dicembre 2025, 11:03

Casasola, il Catania e l'orgoglio argentino per correre verso la B

La stirpe degli argentini a Catania adesso ha un rappresentante di gran pregio. Perché anche se la squadra rossazzurra non è in Serie A, Tiago Casasola indossa la camiseta come se fosse nel massimo campionato. Racconta – nell’intervista esclusiva al nostro giornale che trovate anche sui canali social del Catania Fc e su lasicilia.it - che, appena arrivato a Catania ha incontrato Mariano Izco, ovvero il primo di tutti. Colui che ha aperto la strada: «Mi ha dato consigli ottimi, gli altri grandi nomi li conosco per fama. Ma so quanto bene abbiano fatto in questa città».

Ci sarà la possibilità di continuare.

«Il primato a Catania è giusto che lo possano apprezzare i tifosi. Ma non bisogna andare troppo su di giri perché il campionato è lungo e difficile. Sta a noi calciatori alimentare l’entusiasmo».

Le coreografie dello stadio mostrate prima e durante il match con il Crotone sono da Champions.

«Entro in campo e, certo, uno sguardo alle tribune si dà sempre. Ripensandoci adesso mi viene la pelle d’oca. Catania ha un tifo caloroso, bello e incredibile per questa categoria. Componente per cui cerchiamo di andare oltre i limiti».

Poi al Massimino vincete sempre.

«Si è creato un rapporto bello da alimentare con i risultati. E senza cullarci su quello che è stato costruito fino a oggi. Siamo i primi a volere questo rapporto con la gente e al tempo stesso dopo il giro di campo ci concentriamo sulle partite che verranno».

A Norcia, con il lavoro della società e gli arrivi disciplinati dal ds Pastore – d’accordo con Grella, Zarbano e Toscano – hanno subito fatto comprendere come il gruppo potesse ambire a risultati eccellenti.

«L’impostazione mi ha fatto pensare a un gruppo ambizioso. Sia coloro che erano rimasti dalla stagione prevedente sia noi che siamo arrivati da altre squadre».

E’ approdato in Sicilia un blocco Ternana.

«Io, Cicerelli e Aloi abbiamo una voglia di rivincita dopo i risultati della stagione passata. C’è grande rabbia dentro, i vecchi ci hanno introdotto nell’ambiente mostrando elementi di comprovata esperienza, i nuovi abbiamo portato in dote carica e una rabbia da trasformare in agonismo».

L’allenatore tra complimenti e urla per correggere alcuni movimenti vi tiene sempre sul chi vive.

«Toscano allena per il secondo il Catania e conoscendo la piazza gestisce bene tutto il gruppo squadra».

Sulla fascia riesce a fare di tutto, ma si adatterebbe pure a braccetto?

«Nell’under 20 interpretavo proprio quel ruolo. Ma da esterno di centrocampo riesco a interpretare quello che mi chiede Toscano. Mi metto a disposizione di tutti per l bene della squadra».

Intanto a disposizione dei compagni ha messo la sua mentalità vincente. Casasola, ha vinto campionati importanti con i club (promosso in A a Salerno) e con le rappresentative giovanili argentine (ha disputato pure un mondiale under 20). Potrebbe trovarsi al posto giusto e al momento giusto.

«Nell’Huracan e nel Boca in avvio di carriera, con le giovanili argentine, con il Fullham ho accumulato una grande esperienza. I mondiali U20 mi hanno aiutato a crescere e ringrazio ancora il tecnico Umberto Grandona. In squadra c’erano anche Simeone jr, Correa e tanti altri. Ed è stato un bel periodo».

Il Catania può correre per il titolo di campione d’inverno.

«Vincere una tappa volante non ha mai portato a titoli in maniera definitiva. Preferisco arrivare in fondo senza pensarci. Certo che restare, però, in cima a dicembre potrebbe diventare uno step verso l’obbiettivo finale».

Il dialogo con chi in questa fase della stagione sta fuori per infortunio resta intenso.

«Abbiamo tutti un legame profondo con chi sta recuperando e con chi dovrà fare percorsi più lunghi. Sono tutti con noi, li sento spesso al telefono o li incontro. E idealmente scendono in campo al nostro fianco».

Cos’ha provato quando contro il Latina…

«Amarezza. Tanta (e Casasola stoppa la domanda con grande signorilità per non andare oltre, ndr)».