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Calcio, Serie B

Il Palermo parla finlandese: ”Pohia” e “Joro” determinanti. Vi spieghiamo perchè

La rimonta in classifica avviata anche grazie ai gol dell'attaccante e agli interventi dell'estremo difensore

Manuel Mannino

09 Dicembre 2025, 10:12

Pohjanpalo (Palermo)

Pohjanpalo, 10 gol in questa stagione (Foto Lo Monaco)

Da Helsinki a Palermo: quasi quattromila chilometri e giusto qualche grado di differenza. Anche questa è la magia del pallone: le distanze incolmabili che si assottigliano in fretta. Allora può capitare che due colossi nati nella fredda Scandinavia diventino protagonisti nella lontana calda Sicilia.

Jesse Joronen e Joel Pohjanpalo sono ormai pilastri del nuovo Palermo guidato da Filippo Inzaghi. Punti di riferimento, leader in campo e fuori, scelti per raggiungere il primo obiettivo che il club rosanero si è imposto dopo i primi anni di risultati altalenanti: alzare il livello qualitativo della squadra portando al “Barbera” giocatori di assoluto spessore, veri vincenti di una categoria così complessa e imprevedibile come la Serie B, insomma calciatori che potessero rappresentare innanzitutto una garanzia di rendimento nel tortuoso percorso verso l’obiettivo grosso. Per questo un anno fa tutte la attenzioni del diesse Carlo Osti si concentrarono sul “vichingo” allora centravanti del Venezia; per lo stesso motivo quest’estate, alle prese con la ricerca del nuovo portiere a cui affidare la difesa dei pali rosanero, si è scelto di puntare forte su Joronen.

Profili di grande esperienza, con un curriculum di tutto rispetto per la cadetteria, dove spesso a fare la differenza è chi ha vissuto le difficoltà della categoria uscendone vincitore. È esattamente il caso dei finlandesi, che in laguna, allenati da Paolo Vanoli, due anni fa hanno trionfato ai playoff ottenendo la promozione in massima serie. Ci sono arrivati col tempo, con la gavetta, con la maturità. Prima di arrivare in Italia, Pohjanpalo ha giocato in Germania con le maglie di Union Berlino, Amburgo, Düsseldorf e Bayer Leverkusen, passando anche per il campionato turco. Poi l’approdo al Venezia, dove in tre stagioni ha messo a referto 48 gol e 12 assist, trascinando gli arancioneroverdi alla promozione in Serie A.

Diverso ma altrettanto lungo il percorso di Joronen, che ha iniziato la sua carriera in Inghilterra: ha indossato la maglia del Fulham per cinque stagioni con una breve parentesi all’Accrington. Poi le esperienze in Danimarca con l’Horsens e il Copenhagen fino all’arrivo in Italia, prima al Brescia, poi al Venezia. Tragitti lunghi che hanno portato i finlandesi a Palermo, a distanza di sei mesi l’uno dall’altro, per restituire alla squadra rosanero certezze nei due ruoli più importanti. Aspettative che oggi vengono ripagate.

Il bomber di Helsinki domenica ad Empoli ha timbrato il quinto gol in due partite, consolidando il primo posto nella classifica marcatori della cadetteria. Dieci reti e quattro assist in quindici gare: Pohjanpalo è entrato direttamente in più del 50% delle realizzazioni totali del Palermo in campionato (24, terzo miglior attacco). Se la squadra di Inzaghi sembra aver finalmente trovato la strada della continuità dopo un mese difficile è soprattutto grazie al suo centravanti, che oggi viene messo nelle condizioni di far male e per questo è tornato ad essere letale.

Dal canto suo, ad Empoli Joronen ha subito un solo gol ma soprattutto è stato decisivo con un miracolo su Moruzzi ad inizio secondo tempo. Non è la prima grande prestazione dell’estremo difensore in questo campionato: è stato determinante nei pareggi ottenuti dal Palermo contro dirette concorrenti come Modena e Venezia e decisivo nella vittoria esterna contro lo Spezia. Il fatto che la porta del Palermo sia rimasta inviolata per sei volte su quindici è emblematico. Non è un caso allora che i due giocatori più utilizzati da Inzaghi in campionato siano proprio loro: 1340 minuti per l’attaccante, 1260 per il portiere. Pohjanpalo e Joronen, nuove colonne di un Palermo che parla finlandese.