Calcio, Serie C
Catania capolista, c'è un rientro che può fare la differenza
In vista della gara sul campo del Potenza il tecnico Toscano ritrova uno dei giocatori leader. Ecco tutte le novità
Il capitano del Catania, Francesco Di Tacchio (Foto Galtieri)
Il rientro di Di Tacchio è una notizia che spinge il Catania verso l’ottimismo. Tanti infortunati, ma un recupero importante: quello di un centrocampista che è molto più di un capitano.
Di Tacchio è un leader silenzioso. In ritiro a Norcia l’abbiamo visto ogni giorno – anche quando c’erano le mattinate di pausa – arrivare prima degli altri a colazione, in campo, uscendo per ultimo dal rettangolo. A Catania fa lo stesso. Arriva allo stadio oltre un’ora prima degli altri per prepararsi agli allenamenti. A 35 anni, con una carriera che ha anche toccato picchi elevati (come la partecipazione da capitano a un campionato di Serie A con la Salernitana) Francesco non ha mai compiuto un passo indietro. Mai pago, mai s’è cullato sugli allori. Anzi, più vince e più si allena. Più ottiene risultati e più cerca di spendersi per la squadra con cui gioca.
Il rapporto con il Catania è diventato subito speciale. I dirigenti hanno capito chi avevano davanti fin dal primo giorno. Non sono sufficienti tante parole, del resto Di Tacchio ne pronuncia davvero poche. Ma bastano. A compensare ci sono i gesti. In ritiro ha risolto lontano da occhi indiscreti un dissidio tra compagni. Gli è bastato entrare nello stanzone e in pochi istanti è stato chiarito tutto. Oggi i due sono più che mai in sintonia anche grazie all’intervento del capitano. I gesti quotidiani sono tutt’altro che eclatanti. Ma se il capitano, a 35 anni, tira le andature in cima alla fila, se raccoglie i cinesini a fine seduta, se va vicino al compagno infortunato e lo rincuora…
A livello nazionale, al di là delle esperienze in Serie A, Di Tacchio viene spesso ricordato per aver salvato la vita a un compagno di squadra quando vestiva la casacca della Salernitana. Durante un confronto disputato contro l’Ascoli fu uno dei primi a soccorrere Patryk Dziczek che era stramazzato al suolo. Di Tacchio riuscì a tirargli la lingua con le dita per evitare che soffocasse: “Qualcuno mi ha guidato dal cielo” disse al Corriere dello Sport all’epoca.
Ci sono gesti che sembrano secondari, ma in una squadra di calcio fanno la differenza. Tatticamente Di Tacchio ha dato equilibrio al Catania. La fase di filtro funziona anche grazie alla visione di gioco, alla fisicità che non risparmia quando c’è da contrastare duro, alla generosità
Servirà Di Tacchio, a Potenza. Il Catania respira e si gode questo rientro importante. Sa, Toscano, che a centrocampo adesso avrà un paio di alternative in più e potrà far ruotare lo stesso capitano, Quaini, Corbari che non è mai stato un ripiego al di là del gol (importante) segnato contro il Crotone e che ha sbloccato il risultato.
Il 13 ottobre scorso, parlando in esclusiva al nostro giornale, Di Tacchio aveva dipinto così la situazione del gruppo. Situazione che è simile a quella attuale: «Stiamo crescendo con i nuovi che si integrano e i confermati che danno un grande apporto». E sui tifosi: «Il pubblico rappresenta un valore aggiunto, ci dà una spinta maggiore. Aspettiamo la gente allo stadio per vivere insieme una stagione importante». Parole profetiche, che non hanno scadenza.
Il girone d’andata volge al termine, nessuno si può cullare, ma il ritorno del colosso di Trani rappresenta una garanzia maggiore di lotta e di equilibrio non solo in mezzo al campo.