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Nel ranking Uefa la Germania ora è a tiro: Roma, Bologna e Fiorentina rialzano l’Italia
Tre serate, tre firme diverse e un unico effetto: la spinta che riaccende l’orgoglio italiano in Europa e accorcia la distanza dai tedeschi per la classifica che vale il quinto posto in Champions
Il trionfo della Roma al Celtic Park, il successo del Bologna a Vigo e il ritorno della Fiorentina al Franchi , nel silenzio rarefatto di un Franchi semivuoto, l’abbraccio liberatorio è tutto per Paolo Vanoli, che trova la sua prima vittoria da allenatore della Fiorentina grazie a Moise Kean e Albert Gudmundsson. Tre fotogrammi, un’unica trama: l’Italia fa bottino pieno nella serata europea dell’11 dicembre 2025, e i decimali del Ranking Uefa si muovono nella direzione giusta, con l’Italia che sale a 11.000 punti stagionali, a un soffio dalla Germania a 11.142. È il prezzo della continuità: punti che pesano oggi e aprono scenari per domani.
Il contesto: la nuova Europa e il peso dei dettagli
La stagione 2025/26 vive il secondo anno della nuova League Phase: niente più gironi, una classifica unica da 36 squadre in cui ogni club gioca otto partite (quattro in casa e quattro in trasferta). Le prime otto vanno direttamente agli ottavi; quelle dal 9° al 24° posto si sfidano negli spareggi; dalla 25ª in giù, fuori. Una riforma che moltiplica incroci e imprevisti, e rende preziosissimi i punti di ogni sera: non solo per i singoli percorsi, ma per l’indice stagionale che compone il Ranking per Federazioni, calcolato facendo la media dei punti raccolti da tutti i club di un Paese ancora in corsa. Qui i successi di Roma, Bologna e Fiorentina incidono in modo diretto, perché l’Italia mantiene 7/7 club in competizione e la sua media sale in scia a risultati di sostanza.
Roma, lezione a Celtic Park: Ferguson maturo, Soulé dominante, Engels spreca dal dischetto
Sul piano della classifica, i giallorossi capitalizzano: in League Phase muoversi nella zona alta della graduatoria è cruciale per evitare spareggi e incroci tossici a febbraio. Ma c’è di più: questa è una vittoria che “pesa” anche per l’Italia. Ogni successo pieno vale 2 punti Uefa per il club, che diventano frazione media nel calcolo federale: nel dettaglio, con 7 squadre ancora dentro, ogni vittoria incide per circa 0,285 sulla media nazionale. Sommato al resto del carico italiano della serata, il balzo è tangibile.
Bologna, la rimonta di personalità a Vigo: Bernardeschi decisivo, Cambiaghi rifinisce
Bologna consolida un posto in zona top 24 della League Phase di Europa League, tenendo aperta la strada per gli spareggi e – con la spinta dell’ultima finestra di gennaio – persino per un assalto alla top 16.
Fiorentina, tre punti che profumano di ripartenza: Kean segna, Gudmundsson decide. Vanoli respira
Fiorentina che sale a 9 punti in Conference League, rilanciando la corsa agli spareggi di febbraio e mantenendo margini di crescita con la sessione di gennaio alle porte.
Il Ranking Uefa: come si muove, perché conta, dove può arrivare l’Italia
Il Ranking Uefa per Federazioni di questa stagione è una classifica “viva” che ordina le nazioni in base alla media dei punti ottenuti dai club di ciascun Paese nelle competizioni europee. I meccanismi cardine:
- Vittoria nelle fasi europee: 2 punti.
- Pareggio: 1 punto.
- Bonus progressione (dal superamento di determinate soglie nella fase a eliminazione) che si sommano al totale.
- La somma viene poi divisa per il numero di club di quella federazione iscritti alle coppe e ancora in gara, generando la media stagionale.
Al 12 dicembre 2025, la fotografia dice: Inghilterra davanti con media 12.500 (9/9 club attivi), Germania a 11.142 (7/7), Italia incollata a 11.000 (7/7), poi Portogallo a 10.600 e Spagna a 10.375. La volata è apertissima: la continuità dei risultati permette all’Italia di restare a ridosso della Germania. Lo scarto è minimo (0,142), sostanzialmente colmabile con un paio di vittorie “pesanti” nelle prossime due giornate della League Phase a gennaio.
Posizionamento nel ranking quinquennale che, nel medio periodo, incide sul numero di posti e sullo “status” nelle competizioni europee. Peso politico-sportivo: stare stabilmente tra le prime tre nazioni consolida la percezione di un movimento competitivo, capace di portare più club in fondo alle coppe.
Cosa aspettarsi da gennaio: la volata della League Phase e la geografia dei rischi
Le prossime due giornate di League Phase (calendario fissato per 22 e 29 gennaio 2026) sono il crocevia:
Le prime 8 posizioni di Europa League valgono l’accesso diretto agli ottavi: significherebbe saltare gli spareggi e guadagnare bonus.
Le posizioni 9-24 assicurano gli spareggi di 19 e 26 febbraio 2026: qui si gioca a incrocio, con i rischi di pescare avversari di fascia alta provenienti dalla “zona 9-16”.
Per la Conference, lo schema è speculare, con impatto analogo su punteggi e bonus.
La Roma è in traiettoria per restare stabilmente nella griglia che conta: la qualità del palleggio e la profondità di Ferguson possono spingerla a ridosso della top 8, soprattutto se il blocco arretrato manterrà questa affidabilità. Il Bologna ha dimostrato di saper soffrire e colpire: fuori casa, con personalità. La disponibilità di alternative offensive (da Bernardeschi a Cambiaghi, passando per i “tuttocampo” come Lewis Ferguson) consente rotazioni intelligenti. La Fiorentina deve capitalizzare il break emotivo: Vanoli ha trovato un equilibrio più diretto, fatto di catene laterali rapide e attacchi immediati alla profondità di Kean; se i rientri dagli infortuni porteranno densità tecnica, il margine di risalita c’è.
La Germania continuerà a macinare punti con club in forma (il Paese tiene 7/7 squadre attive), ma l’Italia ha la stessa “massa critica” numerica: in questa fase la media premia la costanza di risultati, più che le goleade.
Ogni pareggio pesa: non è solo “mezzo passo”, ma un punto che, nella media, può valere quote preziose. Nelle ultime due giornate, gestire i momenti – anche accontentandosi del pari in situazioni complesse – può risultare più saggio che forzare rischi gratuiti.
In un’Europa che ha cambiato regole e geografia, la differenza la fa la somma dei dettagli: un autogol al 6’, un rigore al 66’, un tiro pulito al 72’. Nella notte dell’11 dicembre 2025 l’Italia ha trasformato i dettagli in sostanza: Roma, Bologna e Fiorentina hanno portato a casa 3 vittorie che pesano per i loro percorsi e per la corsa nazionale nel Ranking Uefa. La Germania resta davanti, ma la distanza è misurabile in un nulla: 0,142 punti di media stagionale. Si colma, e si perde, nell’arco di un paio di partite. È la bellezza del nuovo format: ogni sera può ridisegnare le ambizioni.
Gennaio promette ulteriori incroci ad alta tensione. Chi saprà tenere insieme gestione, qualità e pragmatismo entrerà in primavera con due vantaggi: una classifica europea favorevole e una Italia più vicina al verosimile obiettivo stagionale, che non è un trofeo soltanto, ma il ritorno a un’autorevolezza stabile nel calcio continentale.