15 dicembre 2025 - Aggiornato alle 14 dicembre 2025 23:30
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SERIE A

Milan-Sassuolo: super Bartesaghi non basta, Laurienté gela San Siro

A San Siro finisce pari : il diciannovenne terzino rossonero firma una doppietta da copertina, ma la squadra di Grosso non cede di un millimetro e strappa un punto prezioso

Alfredo Zermo

14 Dicembre 2025, 15:38

Milan-Sassuolo: super Bartesaghi non basta, Laurienté gela San Siro

C’è un’immagine che vale da sola il pomeriggio di San Siro: il boato che si alza quando Davide Bartesaghi abbraccia i compagni dopo la seconda rete, pochi istanti che sembrano incorniciare il destino del match. L’onda emotiva travolge il Meazza, ma la partita ha un’altra piega: il Sassuolo resta dentro la gara, risale la corrente con personalità e nel finale trova la zampata di Armand Laurienté che vale il 2-2, restituendo ai neroverdi un punto di sostanza e lasciando alla capolista un cruccio: i 3 punti sfumati quando tutto sembrava tornare nei binari rossoneri. Con questo pareggio, il Milan sale a 32 punti in 15 giornate, con il fiato del Napoli a ridosso e una partita ancora da giocare per i campioni d’Italia, mentre il Sassuolo consolida la propria classifica intorno a quota 21.

La cronaca

È il lunch match della 15ª giornata: ritmo subito alto e ospiti senza complessi. Al 13’ il Sassuolo passa con Ismael Koné: inserimento centrale, tocco morbido che scavalca Mike Maignan dopo un intelligente appoggio di Andrea Pinamonti. Una giocata pulita, chirurgica, che fotografa l’avvio coraggioso dei ragazzi di Fabio Grosso.

Il Milan reagisce ragionando. L’innesco arriva sul lato destro: filtrante di Luka Modrić, sovrapposizione di Ruben Loftus-Cheek, cross basso radente e sul secondo palo sbuca Bartesaghi, 19 anni, a impattare di prima intenzione per l’1-1, nel finale di primo tempo. È il suo primo gol in Serie A, il primo tassello di una serata che ricorderà a lungo.

La ripresa si apre con lo stesso copione: Milan corto, aggressivo, e dopo pochi minuti ancora Bartesaghi trova il corridoio giusto per il 2-1. San Siro si infiamma, l’inerzia cambia, ma la partita resta viva. Il Sassuolo non si scompone, continua a tenere palla e a cercare isolamenti sugli esterni. Al 77’ ecco Laurienté: spunto in velocità, duello vinto in campo aperto e destro calibrato nell’angolo lontano. È il 2-2 che inchioda il punteggio e pesa sugli equilibri della corsa scudetto. Nel finale gli ospiti restano minacciosi e i rossoneri provano l’ultimo assalto senza però trovare lo spiraglio buono.

Le scelte iniziali

Alla consegna delle formazioni ufficiali si capisce subito la chiave rossonera: Massimiliano Allegri conferma il 3-5-2 con Tomori-Gabbia-Pavlović davanti a Maignan; esterni Saelemaekers a destra e Bartesaghi a sinistra, in mezzo la regia di Modrić con Loftus-Cheek e Rabiot mezz’ali. Davanti, complice l’assenza di Rafael Leão e le condizioni non ottimali di altri attaccanti, tocca a Christian Pulisic e Christopher Nkunku muoversi su altezze diverse per dare profondità e cucitura. Una scelta obbligata ma lucida, per tenere il controllo degli interni e accendere il lato forte con inserimenti e cambi campo.

Dall’altra parte Fabio Grosso (che ha ridisegnato il Sassuolo dopo il ritorno in Serie A) si presenta con un undici intraprendente: Muric tra i pali, linea difensiva con Walukiewicz, Idzes, Muharemović, Candé; in mezzo Nemanja Matić a fare da schermo e da metronomo accanto a Thorstvedt e Koné; davanti Volpato e un esterno di gamba accanto a Pinamonti. Una formazione pensata per pressare sulle prime uscite del Milan e ribaltare l’azione con pochi tocchi.

Dettaglio non marginale: a dirigere il match è Valerio Crezzini, designazione comunicata dalla Lega Serie A. Calcio d’inizio alle 12:30 a San Siro, cornice e orario ormai classici per un confronto che negli ultimi anni ha regalato risultati mai banali.

Il protagonista: Bartesaghi

Il pomeriggio consegna alla cronaca un protagonista evidente: Davide Bartesaghi. Non solo per la doppietta – una rarità per un esterno/terzino – ma per l’intelligenza delle letture e la capacità di muoversi coi tempi giusti dentro l’area. Il primo sigillo nasce da una catena di destra valorizzata con un attacco del secondo palo “da manuale”; il secondo è figlio della stessa sensibilità spaziale: scelta di tempo e pulizia nel colpo. Due gesti semplici e per questo difficili, soprattutto quando la densità avversaria si concentra tra dischetto e area piccola. Per il classe 2005, al suo primo gol in Serie A e subito replicato, è un passaggio di crescita che va oltre le cifre.

Il contrappunto neroverde

Se il Milan si appoggia su trame interne e rotazioni codificate, il Sassuolo alza l’asticella della qualità individuale: l’1-0 di Ismael Koné certifica la fiducia del gruppo nel ricercare la giocata, senza buttare via un possesso nemmeno al Meazza. Il 2-2 di Armand Laurienté racconta invece di un’arma sempre viva: la progressione in campo aperto, la capacità di puntare il duello e di concludere con precisione. Tra i due gol c’è la cifra tecnica dei neroverdi: verticalità ma non frenesia, ritmo alto senza perdere lucidità. È una squadra che, nelle mani di Grosso, vuole e sa giocare, e la classifica – con 21 punti e una fascia medio-alta consolidata – lo certifica.

Il peso del risultato

Un pareggio che vale più di un semplice “passo falso”. Il Milan resta in cima con 32 punti in 15 gare, ma il margine sulla seconda è sottile e il Napoli – campione in carica – ha ancora un impegno da recuperare in giornata. La squadra di Allegri continua comunque la sua lunga striscia positiva in campionato (imbattuta dalla prima giornata), un dato che racconta solidità e continuità. Il Sassuolo, nono a quota 21, conferma di saper competere ad alto livello anche lontano dal Mapei Stadium. Equilibri, dunque, che restano flessibili: la Serie A del 2025/2026 continua a promettere una corsa al vertice compressa e ricca di incroci diretti da brividi.