le interviste rossazzurre
Paternò, ennesimo ko e Mascara lascia: «Ho una dignità». Il club sorpreso: «Spesi tanti soldi»
Il tecnico rassegna le dimissioni dopo 9 gare con un bilancio di una vittoria, un pari e sette sconfitte
Peppe Mascara sulla panchina del Paternò è durata 9 gare. La vittoria contro l'Atletic Palermo del primo novembre sembrava avere dato la svolta ed invece sono arrivate sette sconfitte ed un pari, troppo poco per potere risalire la classifica. Il netto ko di oggi contro la Nissa è stato l'atto finale.
I tifosi hanno avuto parole non certo dolci nei confronti del tecnico catanese che non decide di sottoporsi alle domande dei cronisti per l'ultima presenza in sala stampa: «Sono qui per rispetto dei tifosi, della società e della stampa. Lo dico ben chiaro, rassegno le mie dimissioni. La mia non è una marcia indietro, ma ho una dignità e sono una persona umile e trasparente. A squadra e club serve una ulteriore scossa».
«A livello economico non ho nulla da ridire sulla società – continua Mascara – perché ha regolarizzato gli stipendi. Ma sulle mie richieste di mercato è venuta sempre meno. Ho dato tutto me stesso. Sulla gara c'è poco da commentare. Noi sbagliamo e gli altri fanno gol. A questo punto non è più un problema di lavoro ma di mancanza di concentrazione. Auguro a chi verrà dopo, allenatore e calciatori, di sposare la causa Paternò».
Da calciatore Mascara ha dovuto anche subire le contestazioni, ma quelle del pubblico paternese durante la gara lo hanno ferito? «Fa parte del gioco. Purtroppo questa squadra ha molti limiti soprattutto numerici. Non è possibile non potere fare cambi adeguati durante la gara. Voglio chiudere dicendo che quando tu prometti alla gente qualcosa la devi mantenere. Qui stiamo parlando di un club che negli ultimi dieci anni ha vinto una Coppa Italia regionale, una nazionale, l'anno scorso ha chiuso la serie D al sesto posto. Ha avuto sempre fior di giocatori e non me ne vogliano quelli che ho adesso. Però tutto è stato impostato male dall'inizio con un presidente, straniero, che arriva in un ambiente che ha sempre comandato nel calcio e che ha sbagliato a non affidarsi alle persone del posto, di quelle persone che negli ultimi anni avevano fatto bene».
La risposta della società in un comunicato: il club si è detto sorpreso per le dimissioni annunciate alla stampa, ancor prima che alla società: «Abbiamo fatto nei tempi possibili quanto era in nostro potere per dare a Mascara, alla squadra e ai sostenitori il segnale che non vogliamo arrenderci».
La società accetta le dimissioni ma lancia un messaggio ai tifosi dopo la contestazione con insulti rivolti a Kirdi «che ha investito centinaia di migliaia di euro. La sopportazione della dirigenza è arrivata al limite non lasciate che tutti noi perdiamo, è il monito del patron».