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Thiago Motta, spunta l’ipotesi Flamengo (dove ritroverebbe Danilo): che succede a Rio?
Tra rinnovi che s’impantanano, clausole milionarie, il club brasiliano valuta il dopo-Filipe Luís: sul tavolo i profili dell'ex Juve, Leonardo Jardim e Artur Jorge
Il Flamengo ha appena chiesto a Filipe Luís di far rientrare gli stipendi dei suoi uomini fidati nel proprio ingaggio. Lui dice no. E a Rio comincia a filtrare un’ipotesi dal sapore forte: in caso di strappo, tra i sostituti possibili c’è anche Thiago Motta, fermo da marzo 2025 dopo l’esonero dalla Juventus. Una pista che intriga, che divide, che sposta equilibri tecnici e persino emotivi: perché in spogliatoio oggi c’è Danilo, ex capitano bianconero, con cui i rapporti con Motta si erano incrinati nell’ultima fase torinese.
Il nodo che blocca tutto: il “pacchetto” staff nel contratto di Filipe Luís
Il racconto della “telenovela” rinnovo è fatto di avvicinamenti e frenate. Dopo settimane di trattativa, Filipe Luís ha detto sì all’idea di un ingaggio attorno ai 2,0–2,2 milioni di reais al mese, legato a bonus e obiettivi; il punto di rottura è un altro: il club pretende che nel totale rientrino anche gli stipendi del vice Ivan Palanco e del preparatore Diogo Linhares. Il tecnico sostiene che la remunerazione dello staff sia voce separata. E qui la discussione s’incaglia alla vigilia della scadenza del contratto. Le cronache brasiliane sono concordi: dal lato sportivo e legale tutto è pronto — durata biennale, multa d’uscita “accessibile”, premi — ma il “chi paga gli assistenti” è l’ostacolo. Il Flamengo resta moderatamente fiducioso, ma prepara piani B e C.
Le alternative già istruite: Motta, Jardim, Artur Jorge
Secondo fonti interne al club, sul taccuino della dirigenza ci sono tre nomi: Thiago Motta, Leonardo Jardim e Artur Jorge. Le valutazioni sono avanzate, perché il tempo stringe e la stagione 2026 va pianificata subito dopo Capodanno.
L’italo-brasiliano Thiago Motta è libero: è stato esonerato dalla Juventus a marzo 2025, sostituito da Igor Tudor, dopo settimane complicate tra risultati, scosse di spogliatoio e un’uscita precoce dalle coppe. La sua candidatura piace a una parte del club per il bagaglio europeo e l’idea di gioco “moderna”. Ma c’è una variabile sensibile: il rapporto con Danilo, oggi tesserato del Flamengo fino al 2026, con cui a Torino si era consumata una frattura pubblica.
Leonardo Jardim, fortissimo di una stagione brillante al Cruzeiro (terzo posto in campionato e semifinali di coppa), si è appena fermato “per preservare la salute fisica e mentale” e ha rescisso: è disponibile, ma l’idea di rientrare immediatamente non è scontata, perché la pausa è stata annunciata in conferenza e motivata da ragioni personali. Tecnicamente profilo ideale, ma servirebbe una persuasione extra.
Artur Jorge, ex Botafogo oggi all’Al-Rayyan, è stimato e conosce bene il Brasile: per liberarlo servirebbe però pagare una clausola attorno ai 6 milioni (cifre riportate in dollari o euro a seconda delle testate) e convincere il club del Qatar a trattare a pochi giorni dall’apertura della nuova stagione. Ipotesi costosa e logistiche complesse.
Sulla stampa brasiliana, le tre piste sono ormai “ufficialmente ufficiose”: la priorità resta Filipe Luís, ma le conversazioni esplorative con gli altri tecnici sono in atto per non farsi trovare scoperti al giro di boa del 31 dicembre.
Thiago Motta, la scommessa “globale” con variabile spogliatoio
Dopo la grande annata al Bologna e il salto alla Juventus, Motta è reduce da un esonero pesante in marzo 2025. A Torino gli sono costati i risultati e le frizioni interne, in un contesto tecnico travagliato. Un profilo di alto livello, ma da “riconsolidare” sul piano ambientale.
La questione Danilo: il difensore brasiliano — oggi colonna del Flamengo, contratto fino al 2026 — ha lasciato la Juve a gennaio 2025 dopo essere stato dichiarato “fuori dal progetto” dallo stesso Motta alla vigilia della Supercoppa. Parole pubbliche, durissime, che hanno preceduto la rescissione e il trasferimento a Rio. Sarebbe ingenuo ignorare la memoria dello spogliatoio: una ricomposizione andrebbe gestita con delicatezza, soprattutto in un gruppo abituato a contendere titoli a ogni livello.
Sul piano tecnico, un Motta 2.0 in Brasile rappresenterebbe un laboratorio tattico affascinante: costruzione dal basso, principi di gioco di posizione, aggressività selettiva. Ma l’impatto dipenderebbe dalla disponibilità del gruppo (e del contesto mediatico) ad accettare una fase di assestamento.
Danilo, l’elefante nella stanza: il fattore umano che pesa quanto uno schema
Il trasferimento di Danilo alla fine di gennaio 2025 è stato un colpo identitario: leadership da spogliatoio, esperienza Champions, polivalenza. Il vincolo fino al 2026 rassicura il club e struttura la difesa. È altrettanto vero che l’uscita dalla Juventus fu accompagnata da un cortocircuito con Thiago Motta, certificato da dichiarazioni pubbliche (“non fa più parte del progetto”) e da un addio consumato a tempo di record.
Un eventuale arrivo di Motta a Rio richiederebbe dunque una gestione preventiva del rapporto: chiarimento franco, ruoli definiti, condivisione degli obiettivi. In positivo, una ricomposizione potrebbe persino diventare un messaggio di maturità verso l’intero gruppo: la vittoria come valore superiore. Ma ignorare la variabile significherebbe non leggere il contesto.
Quanto conta il portafoglio? Numeri, ingaggi e clausole
Rinnovo Filipe Luís: fonti convergenti indicano una forchetta attorno ai R$ 2,0–2,2 milioni mensili, con bonus legati a traguardi e una multa di uscita non proibitiva. L’impasse riguarda il pagamento dello staff. Per il mercato brasiliano, si tratterebbe del tecnico più pagato della Série A. Alternativa Artur Jorge: il costo per liberarlo dall’Al-Rayyan è stimato attorno a 6 milioni (tra US$ e € a seconda delle fonti), più un ingaggio competitivo. Un’operazione del genere impatterebbe sul capex tecnico riducendo il margine per un colpo di mercato invernale.
Leonardo Jardim: è “free agent” ma ha manifestato la volontà di uno stop. Economicamente accessibile, ma con una controparte “psicologica” da non sottovalutare.
Thiago Motta: libero dopo l’esonero di marzo 2025 alla Juventus; lo stipendio alla pari dei top del Brasile è sostenibile per il Flamengo, soprattutto se l’alternativa è un buyout in Medio Oriente. Resta il costo “intangibile” di un potenziale terremoto interno se non si chiarisce il dossier Danilo.
Perché l’idea Thiago Motta è “clamorosa” ma non campata in aria
Definire “clamorosa” l’ipotesi Thiago Motta–Flamengo è naturale: l’allenatore che ha lasciato Torino sotto i riflettori torna nel mondo lusofono con un club che ambisce a standard “europei”. Il contesto competitivo, il carico mediatico di Rio e la presenza di Danilo rendono la scommessa ad alto rischio e potenziale alto rendimento. Ma la notizia non è tanto che il Flamengo stia pensando a Motta: è che lo faccia insieme ad altri due profili forti, con una bussola precisa e obiettivi misurabili. È un segnale di maturità dirigenziale: la priorità resta Filipe Luís, ma il club non vuole farsi dettare i tempi dal calendario.
Se, entro la mezzanotte del 31 dicembre, arriverà la firma di Filipe Luís, questa pagina resterà come una parentesi estiva nella cronaca di un ciclo vincente. Se invece si aprirà il capitolo 2, allora Thiago Motta diventerà una possibilità concreta: da pesare con tutto — storia recente, uomini, numeri. E con un’idea che a Rio, in fondo, piace sempre: alzare l’asticella.