Calcio a 5
Meta Catania, scudetto e coppa: «La nostra corsa continua»
Il patron dei rossazzurri, Enrico Musumeci, in un'intervista esclusiva traccia bilancio e prospettive per il 2026. Le sue parole
Il presidente Musumeci e il tecnico Juanra
La sconfitta con Torino, maturata poche ore fa, non scalfisce un 2025 da protagonista assoluta. La Meta Catania, ecco la notizia anomala, ha chiuso l’anno solare non in cima alla classifica del massimo campionato di futsal, ma a un punto dai piemontesi.
Il presidente Enrico Musumeci come nel suo stile, non si dispera ma guarda avanti spiegando: «Questo ko, maturato dopo una partita intensa tra due formazioni top, fa comprendere al movimento che le vittorie ottenute nel 2025 sono state frutto di sacrificio e di una lotta che affrontiamo quotidianamente allenandoci al massimo».
Un anno straordinario. Supercoppa italiana e scudetto in bacheca, miglioramenti in Champions con la Meta tra le top 10 d’Europa.
«In finale di Supercoppa avevamo dominato la gara contro Napoli, abbiamo vinto il secondo scudetto di fila ancora contro i campani dopo sfide da copertina. Affermarsi non è facile, confermarsi è un fatto straordinario».
Si chiude un anno che ha confermato come la linea di programmazione del suo club è stata efficace oltre i risultati.
«La Meta Catania in Italia è diventata la capitale del calcio a 5, abbiamo confermato la nostra forza e il progetto ha funzionato. Ed è stato l’anno della consacrazione, ma non lo consideriamo un punto d’arrivo. Tutto il contrario, piuttosto».
Guardando oltre i confini della Serie A, la Meta ha dato quattro giocatori alla Nazionale maggiore. Non era mai capitato.
«Anche questo è un segnale importante. Da un lato ci rende orgoglioso e io sono tifoso della nazionale come tutti. Dall’altro lato questi impegni che arrivano in modo continuo ci stanno penalizzando di più rispetto ad altre squadre. Viene difficile allenarsi al massimo sempre. In realtà diamo anche un quinto giocatore, Drahovsky alla rappresentativa maggiore della Slovacchia. E quando ti mancano cinque giocatori di movimenti fai fatica a mantenere costante il livello del lavoro quotidiano in palestra».
A febbraio comincerà l’Europeo.
«E il campionato si fermerà per un mese. Dovremo tenerci in allenamento, ma ripeto in formazione rimaneggiata».
Il bilancio dell’attività giovanile è stato lusinghiero.
«Con le Under 15 e 17 siamo arrivati alla fase regionale vincendola. Con l’Under 19 è andata ancora meglio: abbiamo incontrato la Roma in Coppa Italia semifinale e anche per lo scudetto. Ci hanno battuti come sempre: il secondo posto in Italia credo sia un bel risultato. Ci sono tante squadre che in A2 Elité e in Serie A e contano sul vivaio e hanno under 19 molto forti. Particolare che stiamo costruendo e valorizzando anche noi. Molti dei ragazzi vanno in prima squadra e stanno assicurando un ricambio generazionale. Sono la Meta del futuro».
A giorni si aprirà anche il mercato invernale.
«Non c’è una necessità impellente. Abbiamo Dian Luka in fase di recupero e si allena già con il gruppo e in dieci o quindici giorni sarà a disposizione. Lo ritengo un acquisto importante. Vedremo. Non c’è urgenza di rafforzare o aggiungere. Se ci sarà l’occasione la prenderemo al volo, non vogliamo rompere gli equilibri del gruppo».
L’assalto allo scudetto prosegue.
«Finiamo l’anno secondi e non primi, le cose vanno esaminate a 360 gradi. Non abbiamo vinto due scudetti passeggiando, siamo una squadra che nelle fasi finali ha dimostrato qualcosa in più. Questo particolare ci ha concesso di vincere due scudetti. Ci sono stati anche periodi meno fortunati. Contro il Torino mancavano Turmena e Silvestri, ma abbiamo sempre tirato fuori personalità e gioco grazie al tecnico e ai calciatori. Ma non siamo extraterrestri. Ricordo che l’anno del primo scudetto ci eravamo piazzati quarti, poi abbiamo disputato play off da protagonisti. L’anno scorso con 10 vittorie di fila alla fine del girone di ritorno siamo arrivati primi. E contro Avellino siamo arrivati a gara 3, contro il Napoli Siqueira ha effettuato all’ultimo istante la parata scudetto. Questo sia chiaro nella nostra mente e nella mente dei tifosi: si vince per impegno, nello sport se non dai tutto perdi, E Torino è una squadra costruita per vincere. Forse ha avuto più motivazioni di noi, ci ha scavalcati e ora tenteremo di rifarci nel 2026».
Il nuovo anno vi vedrà lottare anche per altri traguardi.
«Per la Coppa Divisione giocheremo a Cosenza a febbraio probabilmente. Il 4 gennaio disputeremo a Eboli e non a Catania – accogliendo la richiesta del club avversario – la semifinale di Supercoppa contro Genzano. L’altra sfida sarà Eboli-Napoli, il 5 si giocherà la finale. Siamo detentori del trofeo e vorremmo vincere ancora. Ci manca la Coppa Italia in bacheca e la fase finale si giocherà a marzo. La corsa continua».