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Calcio: la Serie A (stavolta compatta) vuole finire la stagione ma ci sono troppe incognite

Di Redazione |

MILANO – La curva dei contagi da coronavirus continua a calare in Italia ma la fase 2 del calcio resta un’incognita. Lo scenario potrebbe essere più chiaro dopo l’incontro di domani a mezzogiorno fra il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, i vertici delle componenti federali e il dottor Paolo Zeppilli, a capo della commissione medico scientifica che ha redatto il protocollo per la ripresa degli allenamenti. Una proroga dei divieti fino a metà maggio sembra più probabile di un via libera già il 4. Tra alcune società c’è infatti il timore che il ministro Spadafora possa fare “melina” respingendo al mittente i protocolli perché giudicati difficilmente applicabili.

Di certo, alla vigilia della delicata videoconferenza, Paolo Dal Pino è riuscito a ricompattare la Serie A, unanime nell’affermare «l’intenzione di portare a termine la stagione, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza». Aprendo l’assemblea, il presidente di Lega ha richiamato i club alla coesione e all’unità. In sintesi, ha avvertito che fanno male al sistema documenti come quello circolato ieri, con le perplessità e i quesiti sulla ripresa sollevati da 7-8 club. I problemi vanno affrontati nelle sedi opportune, ha detto Dal Pino, aggiungendo che il calcio di Serie A deve restare unito in questo momento difficile.

Non sono mancati, come al solito, toni accesi nella riunione durata tre ore. Ma sono un fatto non indifferente le due delibere all’unanimità. Una appunto sulla ripresa, votata anche da club come Torino, Brescia e Sampdoria che nelle ultime settimane si sono espresse chiaramente per chiudere qua il campionato.

La seconda è stata formulata in reazione alle richieste di sconto avanzate da Sky e di dilazione chieste da Dazn, l’altro broadcaster che trasmette la Serie A in Italia, e Img, l’agenzia che rivende i diritti tv all’estero. Sky in un una lettera, di fronte a una «dirompente modifica al formato del campionato di Serie A che avevamo concordato», ha chiesto alla Lega uno sconto da spalmare sui 790 milioni di euro da corrispondere del 2020/21: un taglio che, in base a varie ipotesi, oscillerebbe fra i 100 e i 190 milioni di euro circa, a seconda di quando ricomincerà il campionato, con una riduzione del 100% per ogni partita non disputata entro il 9 agosto o annullata.

Compatti, i club hanno dato alla Lega il mandato di salvaguardare i contratti con i broadcaster. Da Sky sottolineano che la lettera si inserisce nel solco del dialogo costruttivo con la Lega, che continuerà alla ricerca di una soluzione reciprocamente utile in vista delle prossime scadenze. La prossima è il primo maggio, il pagamento dell’ultima rata bimestrale, 222 milioni di euro fra Sky, Dazn e Img. E tutte le parti in causa sperano che a quel punto la fase 2 del calcio sia più chiara. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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