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Catania calcio, ecco perché la Procura ha chiesto il fallimento del club

Di Redazione |

«Disporre la sostituzione degli amministratori in carica con la nomina di amministratori giudiziari» anche per il «conseguente ripristino di legalità gestoria» e «dichiarazione di fallimento del Calcio Catania spa».

E’ la richiesta della Procura di Catania, depositata due giorni fa nella segreteria del Tribunale fallimentare che ha fissato l’udienza per la trattazione del caso per il prossimo 25 maggio. Nel documento di 11 pagine, firmato dai sostituti Fabio Regolo e Alessandro Tasciotti, si ricostruisce la storia economica della società rossazzurra e della sua gestione sottolineando che «la società è fortemente indebitata, ha uno squilibrio finanziario indotto da una struttura reddituale insufficiente che la rende incapace di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni».

Per i magistrati il «Calcio Catania versa da almeno cinque esercizi in una situazione di grave crisi che ha portato a ingenti perdite in ogni esercizio sociale».

Le cifre riportate dalla Procura nelle richiesta di fallimento parlano di «una perdita di 7,6 milioni di euro» come «riportato nell’esercizio di bilancio del 30 giugno 2019», ovvero «una riduzione di oltre un terzo del capitale che integra i presupposti della ‘riduzione del capitale per perdita’ (art. 2446 del codice civile)».

Bilancio sul quale gravano «ulteriori perdite patrimoniali maturate al 30 ottobre 2019 per 1,6 milioni di euro, tale da fare presupporre la «riduzione del capitale al di sotto del limite legale” (art. 2447 cc)». La Procura cita anche «gli ingenti debiti tributari passati da circa 4,5 milioni del 2014 ai circa 15 milioni del 2019».

Non solo, il nucleo Pef della Gdf ha rilevato che il Calcio Catania ha debiti con Riscossione Sicilia per 7,5 mln, quattro dei quali «immediatamente procedibili», oltre a 14,5 mln in corso di accertamento. I Pm sottolineano anche che sono in corso procedure esecutive e immobiliari «anche per importi rilevantissimi».

E sull’attuale gestione amministrativa scrivono che «l’organismo gestorio ha dimostrato di operare aggravando il dissesto» e che gli «stati di insolvenza di Meridi srl e Finaria spa non lasciano prospettare imminenti ricapitalizzazioni».

E per la Procura di Catania la strada da percorre, che sollecita al Tribunale, è la nomina di amministratori giudiziari e la dichiarazione di fallimento del Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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