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Calcio Catania, è un’attesa snervante: il futuro resta appeso a un filo

Di Giovanni Finocchiaro |

CATANIA – La serenità, nella lunga, estenuante trattativa per stabilire il futuro del Catania, non c’è mai stata. Gli ultimi provvedimenti che hanno colpito il cuore della Sigi hanno portato a un sabato di riflessioni in vista del confronto di domani durante il quale i soci saranno chiamati a rispondere sul da farsi: aggiungere capitale e continuare fino alla fine presentandosi al bando oppure tirarsi indietro.

Ieri è stata una giornata di calma apparente. I 15 soci che s’erano riuniti il giorno prima dopo la notizia dell’arresto del commercialista Paladino, sembrano orientati a non mollare la presa e ad aggiungere altro capitale per far quadrare i conti e far sì che la Sigi possa presentarsi modificando, laddove serve, il proprio assetto per concorrere al bando pubblico. Ed è quello che sperano una buona parte di tifosi, preoccupati per il possibile fallimento del club che, senza il – per ora – concorrente unico potrebbe andare incontro a un capitombolo storico perdendo il diritto a tenere viva la matricola.

Qualcuno tentenna, ma la riunione di domani, in seno alla Sigi, chiarirà ogni cosa. Al termine del confronto decisivo, durante il quale dovrebbero anche entrare altri soci, arriverà la decisione definitiva: partecipare o meno al bando pubblico.

Il presidente del comitato, Fabio Pagliara, non ha dubbio alcuno: «L’intenzione non cambia: vogliamo partecipare modificando l’assetto . Questa vicenda ci farà diventare, se possibile, ancor più vigili su ogni aspetto del nostro progetto».

Sul fronte Catania calcio i dirigenti, anche loro, stanno aspettando gli eventi per partecipare comunque al bando e attendere l’esito della gara pubblica. Continuare? Con la montagna di debiti che si ritrova l’attuale società sembra difficile anche se fino a ieri tutti quanti coloro che hanno tenuto in piedi la baracca permettendo alla squadra di disputare i play off erano al proprio posto di lavoro e non per onore di firma.

Ieri sera s’è anche sparsa la voce di un altro colpo di scena imminente, che comunque non trova fondamento. Cioè la possibilità che il Tribunale possa accorciare i tempi, non aspettare la gara pubblica e dichiarare decaduto il concordato preventivo, dichiarando di fatto fallito il Catania. Questo è un pensiero che balena nella testa di molti, specie dopo le parole del procuratore Zuccaro pronunciate poche ore dopo l’arresto del commercialista Paladino. Le comunicazioni al Tribunale saranno ovviamente oggetto di valutazioni e di verifiche. Che arrivi il triplice fischio domani? Si spera di no, ovviamente, per dare una speranza a chi vuole salva la matricola 11700. Ma il momento è drammatico, lunedì sarà comunque una giornata decisiva in casa Sigi e anche per il Catania calcio. Poi, forse, e probabilmente, si arriverà al 23 per l’apertura delle buste.

Di Tacopina abbiamo accennato ieri, ma non ci sono ulteriori riscontri. Che colui che ha risanato la Roma, il Bologna e il Venezia abbia un certo gradimento per la piazza di Catania è fuori di dubbio, ma che si possa sedere al tavolo dei contendenti ne corre. E, allora, per adesso lasciamo stare e aspettiamo tutti quanti gli eventi.

Nessuno sa la verità, neanche si può prevedere. Solamente il Tribunale è l’arbitro di questa partita che non ha fine, ma che ha registrato colpi di scena da film poliziesco. In tutti i sensi. Non ci resta che aspettare. E conservare un po’ di speranza prima dei verdetti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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