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Calcio Catania sull’orlo del baratro, la Sigi prova a giocare le ultime carte con Tacopina

Di Leonardo Zermo |

Il Catania sempre più sull’orlo del baratro. Dopo sette mesi di complessa trattativa tra la Sigi,  attuale proprietaria del club rossazzurro, e il gruppo americano guidato dall’avv. Joe Tacopina, le due parti si sono ormai definitivamente allontanate e il futuro della società etnea è ora appeso a un filo.

La lunga conferenza di oggi da parte di Sigi e del Calcio Catania è servita solo a confermare ufficialmente una triste realtà anche se le parole del presidente della spa etnea, avv. Giovanni Ferraù, hanno lasciato aperto uno spiraglio di speranza: «Oggi Tacopina è rimasto un po’ alla finestra – ha detto il presidente della Sigi – è legittimo, ma non è più tempo di fare una proposta con condizioni. L’offerta che ci è arrivata da Joe venerdì è impossibile nella realizzazione. Non si può chiedere l’omologa entro 15-20 giorni e il saldo di debiti per 3 milioni di euro in pochi giorni. A questo punto ho chiesto a Joe di entrare subito in Calcio Catania, non in Sigi. Bastano 3 milioni per prendersi il 51% e la presidenza salvando il club. Non sono necessari i 40 milioni a cui ha fatto riferimento lui. Non si può dire “risolvete il problema, fate tutto voi e poi io entro”. Non chiudiamo la porta a nessuno. Se Tacopina, come ha detto, ha la potenza di fuoco per immettere liquidità ben venga. Significherebbe salvare il Calcio Catania. Sigi è disposta a continuare. Abbiamo varie interlocuzioni esterne, ma è chiaro che bisogna ricominciare quasi da zero e il tempo è pochissimo. Sette mesi di stallo e di lavoro insieme pesano come un macigno su Joe Tacopina. Non può sottoporci una proposta impossibile, una proposta che non è stata inviata neppure in italiano ma in inglese. È  una questione di rispetto».

Nel pomeriggio però  la replica di Tacopina che alla nostra domanda se fosse ancora disposto a trattare o versare subito i 4 milioni richiesti dalla Sigi pronta a farsi da parte, ha risposto con il seguente messaggio: «Noi abbiamo fatto la nostra offerta caricandoci sulle nostre spalle l’onere di un debito di oltre 45 milioni di euro. Si tratta di un impegno finanziario enorme. Se la Sigi ha offerte migliori dovrebbe accettarla oppure possono finanziare da soli la squadra».

In serata anche l’intervento del sindaco Salvo Pogliese che «malgrado tutto – sono le parole del primo cittadino di Catania – continuo a ritenere che ci siano gli spiragli per salvare il Catania e anche di riprendere la trattativa con Tacopina».

Sarà, ma il tempo stringe e il Catania rischia di fallire.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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