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Lega Pro, il Catania riabbraccia Marchese: ora caccia a due “punte forti”

Di Giovanni Tomasello |

I rossazzurrri nella tarda serata tra giovedì e venerdì sono rientrati quasi tutti alla spicciolata a Torre del Grifo, escluso qualcuno rimasto bloccato per i ritardi aerei o dal ghiaccio e la neve che stanno imperversando sulle strade.

Al rientro della squadra mancava inoltre anche lo stesso Pietro Lo Monaco che già sabato mattina aveva lasciato Catania. Un breve salto nella sua Torre Annunziata e poi si è rimesso subito al lavoro per risolvere una serie problematiche societarie del Catania. Già stamattina Lo Monaco era a Roma per risolvere un’altra delicata situazione finanziaria.

Un Lo Monaco di poche parole, ma con tanta voglia di continuare la sua sfida in un campionato ancora aperto più che mai.«Ne ho lette tante in questi giorni, ma spero solo di trovare le pedine giuste, quelle che servono alla squadra. Ho le idee abbastanza chiare».

Fin qui Lo Monaco ma nel frattempo qualcosa di nuovo c’è già: andato via Piscitella e quindi con un giocatore in meno in rosa anche la “lista over” si alleggerisce.

Così il Catania riapre ufficialmente le porte a Giovanni Marchese, il terzino che come si sa era svincolato ed è il nuovo primo acquisto – anche se a dir il vero il suo è un ritorno fra l’altro gradito – dell’anno appena cominciato. Anche Lo Monaco ieri ha confermato la notizia: il difensore di innegabili doti tecniche ed esperto vapotenziare un reparto già competitivo.

C’era poi la vicenda Bergamelli ma anche per lui i problemi sono praticamente risolti. Anche il difensore lombardo resterà a Catania e al ritorno di Lo Monaco firmerà il contratto.

Dalla difesa al centrocampo dove per ripetere le parole di Lo Monaco: «Stiamo cercando qualcosina». Qualunque sarannno i movimenti del mercato, a nostro avviso nel girone di ritorno si punterà molto su Federico Scoppa, l’argentino che finora non ha reso sicuramente al meglio offrendo solo qualche bel flash in fase di regia.

Per Lodi discorso difficile, per non dire già chiuso. L’ex rossazzurro deve prima mettersi d’accordo con l’Udinese rimasta fra l’altro sorpresa in negativo del rendimento del giocatore.

L’attacco, vale a dire il reparto più complicato e che ha deluso di più nella prima parte del campionato. E dire che con 9 elementi in rosa, quello del Catania sembrava il settore offensivo tra i più forti in Lega Pro. La società rossazzurra ora ha le idee abbastanza chiare tanto che Lo Monaco seduto mentre sorseggia un caffè alla fine del pranzo domenicale ci dice via cellulare: «Resta solo Anastasi e probabilmente anche Russotto» e a questo punto ironia della sorte s’interrompe la conversazione.

Fin troppo prevedibile che il Catania farà di tutto per vendere innanzitutto Calil e Paolucci sperando che entrambi abbassino pure le pretese perché finora nononostante il calore e il sostegno dei tifosi nei loro confronti, sono andati incontro a prestazioni incolori. Di Calil un giorno si dice che ci sono tante richieste ma il successivo viene smentito tutto e poi francamente a parte il girone d’andata di oltre un anno fa, il brasiliano ritenuto fra l’altro in maniera sbagliata perfino un centravanti, è apparso fuori fase. Per lui si era fatto avanti il Padova, poi il Pordenone, fantasioso invece il suo passaggio al Lecce.

Paolucci quest’estate sembrava che dovesse assicurare una valanga di gol, ma strada facendo l’abbiamo visto spesso nascondersi dietro l’avversario. Dopo l’Andria, la Juve Stabia adesso c’è il Fondi interessato all’attaccante cresciuto nelle giovanili della Juve che però non vuole andare via da Catania. Lo Monaco ovviamente farà di tutto per trovare una soluzione per evitare che Paolucci resti fermo sino alla fine della stagione.

Di Grazia? Al momento sembra intoccabile ma il mercato si chiude il 31 gennaio e per lui ci potrebbero essere delle sorprese in extremis.

Sul fronte acquisti nel mirino del Catania ci sono per quanto riguarda l’attacco due giocatori di categoria superiore mentre sembra irta di ostacoli, se non addirittura impercorribile, la strada che dovesse portare a Pozzebon che alla fine resterà a Messina.

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