“Ti saluto o straniero, che tu sia il benvenuto tra noi. Accetta innanzitutto del cibo, riposati dal lungo viaggio e poi sempre che ne abbia voglia, ci dirai chi sei e di cosa hai bisogno”.Sono solo alcuni versi dell’Odissea prima testimonianza storica a trattare i valori dell’accoglienza. Valori che al giorno d’oggi è facile perdere, forse per paura, forse per pregiudizio, forse per ignoranza e che abbiamo assolutamente bisogno di recuperare, anche con piccoli gesti.L’iniziativa parte da Floridia, in casa Mediterranea e si chiama “Abbattiamo le barriere”. Voluta fortemente dalla società del Presidente Giliberto e dal tecnico Merenda si pone come un punto di incontro tra le diverse culture, mirando all’integrazione dei migranti attraverso il calcio. Un progetto previsto dal percorso educativo preparato ad inizio stagione, impostato in diversi punti  finalizzati ad azioni  volte a contrastare forme di intolleranza e discriminazione. In quest’ottica si è già svolto, tra mille sorrisi ed emozioni il primo incontro, un triangolare tra gli Allievi della società locale e i centri di Solarino e Floridia che accolgono giovani migranti.“La vittoria più bella” ha sottolineato il tecnico Merenda, che poi ha continuato: “Siamo soddisfatti di un percorso che abbiamo fortemente voluto e che intendiamo curare al meglio. Il calcio, lo sport possono e devono curare l’etica a favore di un incontro volto all’arricchimento che valorizza la diversità come qualità. Aiutare a partecipare alla vita sociale, culturale ed economica i migranti abbattendo ogni barriera è l’obbiettivo che deve portare noi ad aprirci   mentalmente verso altre culture e costumi, imparando a rispettare  il prossimo. Dobbiamo educare le giovani generazioni andando oltre l’aspetto calcistico inculcando valori importanti per la vita. Loro sono il futuro”. Un perfetto esempio di come lo sport, abbia le giuste potenzialità, per rivestire un ruolo trainante, per abbattere i muri dell’intolleranza. A noi il primo mattone.