Calcio, "Catania, noi non ci saremo": l'urlo di protesta delle due Curve
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Catania - «Le curve sono cultura, tradizione ed appartenenza di un popolo, amore per la propria terra e per la maglia tramandato di generazione in generazione. Passione che vive in ogni angolo della città, si respira per le sue vie, la senti negli odori, nei sapori, la vedi negli usi e nei costumi. Le curve sono il tempio degli ultras. Dietro questa parola c’è ben oltre il semplice significato derivante dal latino “Oltre”, “al di là“. Dietro questa parola, troppe volte discriminata e demonizzata, c’è una scelta di vita: amare e sostenere incondizionatamente la squadra del cuore anche a costo di sacrificare la propria vita. Ed è questo che noi facciamo da sempre e continueremo a fare per sempre, di padre in figlio.
Ci piacerebbe farlo in silenzio, senza “rubare la scena a nessuno”, restando dietro le luci della ribalta continuando a fare quello che più ci piace: custodire la nostra fede per il Catania e per Catania, ma amare qualcosa o qualcuno non ti deve togliere la capacità di pensiero, non può e non deve renderti incapace di intendere e di volere…come a “qualcuno” piacerebbe!
A gran voce chiediamo RISPETTO, perché ciò che noi siamo e che facciamo è una nostra scelta e il tempo che togliamo a famiglia, lavoro, amici e hobbies, lo “investiamo” in qualcosa che è parte di noi, e non vogliamo né allori né riconoscimenti in merito. Ma il rispetto sì, lo pretendiamo, specialmente da “soggetti” che il calcio lo vivono come un lavoro, con un budget e uno stipendio, che oggi si trovano qui, domani altrove, senza pensare piu di tanto al cambio di casacca,(Palermo e Messina docet), ma garantendo solo gli interessi personali e della società con cui hanno un contratto. Per voi è un mestiere, per noi una fede.
Continuate a fare il vostro lavoro, che noi continuiamo a vivere la nostra fede. A queste condizioni in questo clima ostile e denigratorio non abbiamo più intenzione di stare con le mani in mano. Abbiamo le palle piene di parole piene di boria e rancore. Le due curve oggetto di “attenzioni” discutibili hanno deciso di compattarsi e reagire alle roboanti dichiarazioni in conferenza stampa, facendo fronte comune.
Di comune accordo SUD e NORD comunicano che per le gare interne contro Potenza e Juve Stabia non entreranno. Questa decisione è una presa di posizione forte, sofferta ma necessaria per dare un segnale a chi si crede superiore a tutto, a chi si crede in diritto di poter “insegnare” come e con quali modalità, tifare per il NOSTRO Catania. Nostro, sì! Perché noi Ultras noi tifosi, tutti, siamo i custodi della tradizione, della memoria, dell’identità rossazzurra. E questo non si calcola in base ai pacchetti azionari come crede qualcuno. Per reagire a questo signore che si crede un “ultras”, a chi crede di poter fare a meno della spinta prorompente delle curve, a chi nei gradoni vede solamente un’alcova di teppisti senza amore patrio, sbagliato! Nelle curve risiede il vero cuore pulsante e trainante del tifo rossazzurro. La fiumana d’amore per questi colori parte proprio dalle curve, ma evidentemente qualcuno preferisce sparare a zero su di esse. Per questo staremo fuori, radunandoci assieme Nord e Sud, stando a guardare chi e come si sostituirà ad esse. Gli ultras, i tifosi, sono realmente i “custodi” supremi dell’amore per il Catania. Quindi invitiamo caldamente tutti i componenti della Nord e della Sud, qualsiasi tifoso sentitosi denigrato da quelle dichiarazioni, a lasciare vuoti i gradoni e a radunarsi in piazza Roma domenica alle ore 12:00 per dare dimostrazione forte e decisa sulla vera identità del tifo catanese e prendere le distanze da un surrogato fasullo che ad essa si vuole sostituire”.
Curva Sud e Curva Nord