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Calcio Catania, scontrotra tifo e societàDalle Curve e dalla Btre comunicati di fuoco

Calcio Catania, scontro tra tifo e società Dalle Curve e dalla B tre comunicati di fuoco

Forme di protesta per lunedì sera allo stadio Catania, test in famiglia e firma Bacchetti

Di Redazione |

CATANIA – Si riparte da dove ci si era lasciati. Anzi, se possibile, anche peggio, molto peggio. E’ scontro apertissimo tra tifoseria rossazzurra e club. Dopo il trauma del campionato disastroso con sciagura finale dello scandalo, si ricomincia con Catania-Spal lunedì sera con i biglietti delle curva a 10 euro. Per i tifosi una provocazione, la rinuncia a qualsiasi tentativo di dialogo, la rinuncia, dicono, a cercare anche un minimo dialogo, un sostegno in questo momento disperato. Così tre comunicati, delle due Curve e dei club della B, segnano in questa ripartenza di stagione una dichiarazione di guerra. Aperta, durissima, disperata in questo momento di disperazione.    

Partiamo dalla Curva Nord. “Lunedì sera, noi gruppi della curva nord saremo come sempre presenti ma questa volta solo per i primi venti minuti di gioco e posizionandoci solo sull’anello superiore della curva. Inviteremo tutti a fare lo stesso. Il nostro messaggio, rivolto al più basso dei personaggi, sarà esposto nell’anello inferiore della curva. Il 10 agosto sborseremo questi dieci euro di Coppa Italia senza batter ciglio. Anche pagando la parcella dell’avvocato di un soggetto da noi odiato e schifato. Entreremo a casa nostra, calcheremo i nostri gradoni, contesteremo per l’ennesima volta il marcio di certa gente che si ostina a non voler piú andar via e poi usciremo per la nostra dignità, per la gloria della Maglia e per l’onore di questa Città”.    

Altrettanto forte il comunicato della Curva Sud. “Amore, passione e umiltà. Vogliamo cominciare questo duro comunicato con queste 3 parole forti e importanti. Parole che al nostro ex presidente sono sfuggite di mano visto l’ennesimo errore nei confronti di tutti gli appassionati catanesi che amano questa squadra. Noi ultras della Curva Sud, dopo lo scandalo che ci ha colpito recentemente ed ancora in attesa dei responsi della giustizia sportiva, gridiamo ad alta voce basta, pretendiamo rispetto. La nostra fede e il nostro attaccamento ai colori e alla maglia non ha eguali.   Eravamo pronti  ad entrare per questa prima partita di coppa, contestando l’operato societario e restando vicino alla squadra, ma per l’ennesima volta ci siamo sentiti toccati e offesi con l’ennesima mancanza di rispetto da parte di questa pseudo società fantasma, che con un gesto di totale incuria e strafottenza, pretendeva il pagamento di 10 euro in curva, pur essendo consapevole che la città e la tifoseria aspettavano risposte e segnali forti per riallacciare un minimo di rapporto, ormai da tempo svanito. Non ne facciamo una questione economica ma un discorso di principi e di valori. Questo ulteriore atto indegno nei nostri confronti non solo verso gli  ultras, ma verso tifosi e cittadini legati a questi colori,   aumenta il disappunto e il disgusto verso coloro che continuano a ferire e offendere la nostra dignità e la nostra storia. Il nostro unico desiderio ormai è che ci sia un cambio totale, che questa dirigenza fantoccio lasci le redini a chiunque sia in grado di gestire e abbia a cuore il Catania calcio.    

«E nel caso remoto in cui non ci sia un potenziale acquirente che abbia la passione il cuore e il rispetto verso una intera tifoseria ferita nell’orgoglio, – continua il comunicato della Curva Sud – pretendiamo dall’odierna dirigenza, massimo impegno e rispetto per la piazza. Quindi noi non saremo in curva a sostenere i nostri colori durante la partita di coppa con la Spal, a malincuore e con tanta rabbia addosso. Abbiamo  una dignità da difendere e questo ennesimo gesto dai parte dei vertici societari, è un ulteriore offesa alla nostra dignità e la nostra passione!  Catania siamo noi. Pretendiamo una società che ci rispetti e che voglia il bene nostro e della città. Vogliamo inoltre invitare tutti i tifosi e gli appassionati della curva sud, che hanno a cuore il Catania e sono vicini al nostro pensiero, di riunirci tutti all’esterno della sud, prima dell’inizio del suddetto incontro. Per un bel momento di aggregazione e dimostrare a tutti che siamo noi il Calcio Catania!!    

Questo, invece, il comunicato del Coordinamento tribuna B. Club A. Massimino, Catania Mania, Barriera Battiati. “La tifoseria catanese è presente in tutti i cinque continenti, con una stima di quasi due milioni di appassionati. Il Catania non è solo una squadra di calcio, ma un simbolo di appartenenza per una tifoseria che rappresenta anche un bacino importante del calcio e del suo indotto (mass media e istituzioni calcistiche). La tifoseria catanese ha subito molto. Nel 1993 quando venne mandato in Eccellenza, nel 2007, a seguito dell’omicidio dell’ispettore, Raciti, ed ora nel 2015. E’ stata etichettata come violenta e assassina e ha pagato per colpe altrui. La stigmatizzazione e l’amplificazione di queste situazioni sono sempre state straordinarie a differenza di altri eventi altrettanto gravi successi altrove. Se la stessa cosa accade a Catania il rilievo è maggiore, continuato e non si perde occasione di etichettare una città secondo stereotipi e pregiudizi che si ritenevano superati, ma purtroppo ancora presenti nella stampa italiana. Noi tifosi del Catania siamo gli unici che hanno cominciato a contestare l’operato della nostra dirigenza da un anno a questa parte, mentre i nostri giornalisti si permettevano addirittura di offenderci dicendoci che quelle contestazioni erano un’offesa alla nostra intelligenza, i nostri politici se ne sono fregati e dirigenti della Figc erano solidali con la società, mentre adesso hanno affermato che nessun dirigente del Catania era presente alle riunioni quindi una società assente. Adesso però devono dare l’esempio e massacrare il Catania o meglio una città che gridava e nessuno la sentiva! Noi desideriamo una giustizia equa: deve pagare chi ha commesso l’illecito per questo chiediamo ai nostri politici Bianco, Pogliese e Crocetta a prendere il primo volo per Roma prima della sentenza dell’11 e non fare passerella, ma esigere dalla Figc l’iscrizione in Lega Pro senza alcuna penalizzazione come è giusto che sia visto che senza quei quindici punti ci saremmo andati sul campo. Bisogna far pagare tutte le accuse all’unico colpevole, cioè al sig. Nino Pulvirenti al quale chiediamo inoltre di restituire le chiavi della città, visto che lui non è più la persona meritevole e degna di rappresentare la nostra meravigliosa Catania. La  squadra dell’Elefante è stata e sempre sarà un patrimonio dei cittadini e non di uno scellerato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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